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  • 17 gennaio 2024
  • Vercelli

Martedì 16 gennaio a Vercelli

Il presidente Sergio Mattarella all'inaugurazione dell'anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale

All'evento anche il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo

A Vercelli cerimonia di apertura del XXVI anno accademico dell’Università del Piemonte Orientale.  All’evento, tenutosi presso il Teatro Civico, ha preso parte il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha condiviso con l’intera comunità accademica e con la Città l’inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024.

Alla cerimonia hanno preso parte, oltre alle maggiori autorità piemontesi, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Durante l’evento è stato conferito il titolo di dottoressa honoris causa in Medicina e Chirurgia alla dottoressa Mariella Enoc. 

Mattarella ha voluto ripercorrere le tappe principali che 25 anni fa portarono alla istituzione dell’Università del Piemonte Orientale, ricordando lo sforzo comune, non privo di difficoltà, che coinvolse tutti gli attori istituzionali e che portò al decreto firmato dal Ministro Berlinguer nel luglio del 1998. «La relazione del Magnifico Rettore – ha detto il presidente della Repubblica – ha reso evidente il quadro di attività di un Ateneo in costante crescita, proiettato verso una dimensione europea grazie anche a corsi di laurea fortemente votati all’innovazione e alla sostenibilità. Questo Ateneo può dire di avere vinto la sua scommessa ed è la dimostrazione che il sistema universitario e quello istituzionale è stato in grado, 25 anni fa, di superare la rigidità dei vecchi modelli accademici affidandosi a una nuova struttura “a rete” che funziona in stretta collaborazione con i territori in cui l’Ateneo opera

Il Capo dello Stato si è, poi, rivolto principalmente ai moltissimi studenti presenti in sala, ricollegandosi a più riprese ai discorsi del Rettore e del Rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione Federico Iato. «Il Rappresentante degli studenti ha detto che la generazione Z può essere percepita come disorientata, quasi inerte ed estraniata di fronte a un mondo che cambia con grande velocità. Credo che queste valutazioni siano molto lontane dalla realtà e che rimandino un’immagine sbagliata delle nuove generazioni. Personalmente penso, trovandone conferme ogni giorno, che questa generazione sia un motivo di speranza per il nostro Paese. Sono anche convinto che il disorientamento che talvolta affiora sia in larga parte responsabilità di noi adulti. Come potrebbero i giovani sentirsi a loro agio, trovare parametri di riferimento o coordinate di comportamento nel mondo che oggi gli adulti presentano loro?». Il Presidente della Repubblica, infatti, ha rimarcato l’importanza che gli atenei hanno nel trasmettere conoscenza ai giovani, ma anche sulla necessità di farli emozionare, per rendere i giovani pensatori critici e protagonisti del futuro.

servizio su "Il Monferrato" di venerdì 19 gennaio


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