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Gli artigiani hanno consegnato le chiavi delle loro attività al prefetto

Confartigianato e Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) chiedono concretezza e azioni straordinarie per uscire dalla crisi e dare una speranza alle imprese e ai loro dipendenti. Lo hanno rimarcato giovedì consegnando le chiavi delle loro attività ai prefetti in tutte le province piemontesi e al presidente della Regione Roberto Cota, più di 11 mila artigiani che hanno chiuso il 2011 bruciando circa 18 mila posti di lavoro e facendo registrare per la prima volta un saldo negativo dell’albo. A Palazzo Ghilini, il prefetto di Alessandria Giuseppe Adolfo Amelio, ha ricevuto ieri una delegazione composta dai rappresentanti della categoria provinciali e di tutti i comuni centri zona del territorio: Acqui, Casale, Novi, Ovada, Tortona e Valenza. «La consegna simbolica delle chiavi - ha spiegato Adelio Ferrari, presidente provinciale di Confartigianato Alessandria - è stata l’occasione per rafforzare la denuncia di questa grave situazione, ma al contempo per fare proposte concrete, semplici e dagli effetti immediati. Alla Regione le confederazioni chiedono di proseguire nella strada positiva finora intrapresa, implementando ogni azione possibile in favore delle piccole imprese e dell’artigianato e patrimonializzando i confidi per sostenere il credito». Gli artigiani chiedono al Governo di attuare la crescita e di allentare i vincoli del patto di stabilità degli enti locali per sbloccare i pagamenti verso le piccole imprese e per finanziare gli investimenti in favore di piccole opere che possono essere, fin da ora, messe in cantiere. Inoltre le confederazioni artigiane manterranno «una forte pressione sul Governo affinché i decreti del 22 maggio scorso consentano effettivamente di sbloccare i pagamenti verso le imprese non solo delle amministrazioni centrali, ma di tutto il sistema pubblico compresi gli enti locali e gli enti del servizio sanitario nazionale». «In merito all’Imu - ha aggiunto Giorgio Bragato, presidente provinciale di Cna - riteniamo necessaria la sua rimodulazione con l’abbattimento del 50% dell’aliquota “ordinaria” per i fabbricati non residenziali utilizzati come immobili strumentali per l’attività d’impresa (laboratori, officine, capannoni) distinguendoli così da altri immobili commerciali». Nella foto il gruppo di artigiani con il prefetto ad Alessandria

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Emanuela Pastorelli

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