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Il Festival delle Sagre di Asti candidato per l'Unesco

Formulata la richiesta ufficiale per la sezione della cultura immateriale

La presentazione della candidatura delle Sagre di Asti

È stata presentata ufficialmente la candidatura del Festival delle Sagre di Asti nella lista ICH International Cultural Heritage – UNESCO per la sezione della cultura immateriale. Il ristorante all’aperto più grande d’Italia dove le specialità dei piccoli paesi della provincia sono protagonisti, potrebbe dunque diventare patrimonio dell’Umanità. A darne notizia è stato il Comune di Asti che ha presentato ufficialmente mercoledì scorso, 14 luglio, l’ambizioso progetto. Gli agnolotti d’asino di Calliano, quelli alla moda di Viarigi, il sontuoso bollito di sua maestà il bue grasso di Moncalvo, la soma d’aj di Grazzano Badoglio e i tagliolini al Ruchè di Castagnole Monferrato, per citarne solo alcuni, sarebbero tra i piatti che acquisterebbero così, di rimando, un prestigioso riconoscimento in più entrando nell’olimpo delle eccellenze Unesco.

“Da anni aspettavamo questo primo passo per un riconoscimento che pensiamo di meritare – commenta Diego Pastore, anima della Pro loco di Viarigi, sempre presente al Festival delle Sagre di Asti -. Sicuramente è una grande opportunità per la città di Asti, per la Camera di commercio e soprattutto per il mondo del volontariato e delle pro loco. Un riconoscimento che sicuramente andrebbe ad arricchire e allo stesso tempo tutelare una manifestazione unica come il Festival delle Sagre. Come segretario Unpli Asti, inoltre, sono anche molto contento che Unpli sia partecipe al tavolo tecnico e che sia rappresentato dal nostro presidente provinciale Luisella Braghero. Chi meglio di lei in fatto di esperienza, con tanti anni di sagre alle spalle, potrebbe dare ottimi consigli?”.

Presente, infatti, al tavolo operativo tecnico anche la moncalvese Braghero, sempre in prima fila a rappresentare le pro loco astigiane, insieme al sindaco di Asti, Maurizio Rasero, all’assessore Loretta Bologna, al rappresentante della Camera di Commercio di Asti-Alessandria, al presidente della Fondazione CrAsti e del Consorzio Astiss, Mario Sacco, oltre ai membri del tavolo del comitato tecnico scientifico di Astiss presieduta dal dottor Giorgio Calabrese. Tale iniziativa sarà mirata a rafforzare considerevolmente l’appeal della città di Asti a livello internazionale, ancor di piu in un contesto di territorio Patrimonio dell’Umanita UNESCO. In tutto il mondo ad oggi, si contano circa 250 Città che attualmente fanno parte della rete e collaborano per un obiettivo comune: fare della creatività e dell’industria culturale il centro dei loro piani di sviluppo e nello scambio di buone pratiche innovative per rafforzare la partecipazione alla vita culturale e per integrare la cultura nelle politiche di sviluppo urbano sostenibile. Inoltre, la rete sostiene gli scambi artistici ed il partenariato sia con le Città della Rete, sia con il Settore pubblico che con il Settore privato.

“Riteniamo che questa candidatura abbia ottime possibilità di giungere al suo positivo riconoscimento, il format delle Sagre di Asti rappresenta una storia unica dove le donne e gli uomini sono al centro della tradizione e della valorizzazione del territorio garantendo al Festival un successo costante e sempre in aumento” commentano i promotori dell’iniziativa.

“Siamo orgogliosi come volontari prima di tutto di questa candidatura che speriamo sia accettata – commenta il presidente della pro loco aleramica di Moncalvo Mirko Ippolito -; la nostra città ha sempre partecipato sin dalle prime edizioni del Festival delle Sagre, un format che è molto simile, in forma ridotta, alla nostra festa delle cucine monferrine e per noi questo è ulteriore motivo di vanto”.


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Marco Imarisio

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