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Intervista

«Trattamento Meccanico Biologico e il biodigestore con la partnership»

Gli obiettivi di Marco Peretti da otto mesi direttore di COSMO

Da otto mesi alla guida di COSMO, società in house interamente pubblica, il direttore Marco Peretti, 50 anni, ingegnere, di Rho, fa un primo bilancio della sua esperienza nella società di via Grandi per arrivare all’enunciazione degli obiettivi dell’immediato futuro.

Che tipo di realtà aziendale ha trovato al suo arrivo?

Accogliendo la richiesta del Consiglio di Amministrazione, ho cercato da subito di entrare nella concreta realtà aziendale. Ho avuto l’impressione di trovarmi davanti ad una società piuttosto statica e a difesa di posizioni consolidate, non abituata, in sintesi, a progettare strategie ad ampio raggio, con pareggi di bilancio impeccabili sotto il profilo dei conti, ma incapace di, o forse non abituata a, guardare oltre. Ho riscontrato buona volontà nelle maestranze, rilevando parallelamente alcune criticità in termini di efficienza, dovute principalmente ad un tasso di assenteismo oltre la media del settore ed alla presenza di numerose limitazioni ai carichi di lavoro nei settori operativi.

Un’azienda dal profilo basso, dunque, con quale futuro sotto l’aspetto strategico?

Bisogna rendersi conto che i processi di consolidamento avvenuti nel settore rifiuti negli ultimi anni, hanno compromesso la capacità di sviluppo di quelle società che non siano in grado di affiancare alla ricerca di efficienza una crescita anche in termini territoriali in modo da sfruttare economia di scala. Occorre, quindi, capire come poter migliorare l’azienda, non solo nei comparti tradizionali di raccolta e smaltimento, ma sviluppando una gamma di nuovi servizi da offrire ai propri Comuni, puntando, da un lato, ad un miglioramento dell’immagine, e, dall’altro, proponendosi come alternativa credibile e capace in un momento in cui, anche a livello provinciale, insistono situazioni di difficoltà ed in continua evoluzione.

Ha presentato un business-plan ai soci?

Sì, durante l’Assemblea di fine giugno, ottenendo un quasi unanime consenso in merito agli investimenti da affrontare negli anni a venire e sull’obiettivo di avviare una riorganizzazione, anche in termini di servizi, che favoriscano una maggior affidabilità ed efficienza, cercando di ampliare il territorio servito.

In che modo pensa di “esportare” COSMO a livello territoriale? Che tipo di strategia verrà portata avanti?

Per prima cosa siamo l’unica società della provincia di Alessandria a possedere i due asset della filiera dei rifiuti, raccolta e smaltimento. Inoltre, la decennale esperienza in tema di raccolta differenziata e la positiva sperimentazione e applicazione della Tariffa puntuale hanno creato un valore aggiunto distintivo in termini di competenza e conoscenza; una scommessa che si può ritenere vinta per quei 13 Comuni che ci hanno finora affidato questo servizio e per quelli che, in futuro, sceglieranno di seguire il loro esempio. La Tariffa puntuale – un unicum tutto nostro a livello provinciale -  ha avuto ottimi riscontri perché è stata portata avanti con un gioco di squadra di Cosmo, Comuni soci e loro cittadini, sotto il coordinamento del Consorzio Casalese Rifiuti.

Per quanto riguarda la discarica Bazzani, a che punto è il progressivo esaurimento? Andiamo verso la saturazione degli spazi e ci sarà bisogno di ampliarla?

Per fronteggiare l’imminente esaurimento e limitare il più possibile un periodo di emergenza, abbiamo predisposto, dopo l’autorizzazione dell’Assemblea dei soci, un progetto che riguarda la soprelevazione dell’intera attuale discarica e che  verrà presentato a breve in Provincia per l’autorizzazione definitiva. Se tutto andrà come speriamo, in tarda primavera, si potranno sfruttare questi nuovi spazi che consentono di far ‘respirare’ la discarica.

Quali altre novità ci sono in materia impiantistica?

Abbiamo in essere un progetto di modifica della viabilità interna al sito di Roncaglia per sfruttare l’intera capacità del nostro impianto di Trattamento Meccanico Biologico del rifiuto, ovvero lo step che precede il conferimento in discarica. Si tratta di un esempio di ricerca di efficienza in quanto saremo così in grado di pretrattare rifiuti per la reale potenzialità dell’impianto. Stiamo inoltre pensando ad una soluzione per risolvere il trattamento di una delle frazioni più onerose in termini di avvio al recupero, quella organica. Mi riferisco alla possibilità di progettare, in partnership con un’altra società, un biodigestore/compostore in grado di garantire un recupero più efficiente ed a prezzi calmierati, del rifiuto organico.

Il parco-mezzi in che condizione si trova?

COSMO ha circa novanta mezzi: nell’arco di 4-6 anni verranno gradualmente sostituiti seguendo il criterio del coefficiente di vetustà. È ovvio che, quando i costi di manutenzione di un mezzo superano una certa soglia e diventano poco sostenibili, risulta più conveniente procedere alla sua sostituzione.

Veniamo ad un’accusa contestata a COSMO dalle pagine del nostro giornale: l’acquisto di un’auto di rappresentanza dirigenziale del valore di 50mila euro privando gli operai del premio di produzione del 2017 previsto da un accordo aziendale. Cos’ha da dire?

Faccio una premessa senza voler entrare in polemica: la fiducia che la società ha ottenuto dai propri soci in occasione dell’approvazione del business plan, sposando un piano di sviluppo che oltre a prevedere una crescita degli investimenti pone le basi per un rafforzamento degli affidamenti in essere, dovrebbe essere salutata entusiasticamente dai dipendenti, i quali dovrebbero essere orgogliosi di far parte di questa azienda e di questa filosofia. Focalizzarsi invece su un premio di produzione distribuito a pioggia, senza un minimo di criterio meritocratico, ed in presenza di inefficienze quali assenteismo ed elevate limitazioni operative, mi lascia senza parole, oltre che sembrarmi poco rispettoso degli interessi dei cittadini, ai quali, in quanto azienda pubblica, dobbiamo sempre guardare. Tengo inoltre a precisare che l’accordo aziendale in essere, sottoscritto negli anni passati, non stabilisce a priori la cifra erogata, la quale dipende dalla situazione di bilancio dell’anno di riferimento.

Veniamo all’auto aziendale.

Non è stata acquistata, bensì noleggiata a lungo termine con costi inferiori, non comparabili ed afferenti ad un esercizio di bilancio diverso rispetto al rivendicato premio di produzione.

Che tipo di messaggio vuole dare al territorio?

Fare crescere la società, migliorandone l’efficienza e l’immagine percepita dai cittadini, lavorando perché diventi un’eccellenza di questo meraviglioso territorio. Sono consapevole che sia un percorso impegnativo e che necessita di tempo, per tale motivo ritengo che su strategie così determinanti per la crescita di un’azienda, che in quanto pubblica, impatta sulla qualità dei servizi, servano continuità e condivisione, indipendentemente dall’appartenenza politica di chi amministra.

Nella foto il direttore Marco Peretti e il presidente Andrea Bertolotti


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Armano Gozzano

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