Articolo »
Giovedì 28 settembre
Le due vite del senatore Paolo Desana a Roma
Presentazione del libro scritto dal figlio Andrea
Giovedì 28 settembre a Roma (salone di Santa Maria in Aquiro in piazza Capranica) Andrea Desana ha presentato il libro "Paolo Desana: la storia di due vite tra lager e vini DOC" durante un incontro-convegno promosso dal senatore Graziano Delrio.
Le due vite di Paolo Desana sono state ampliate e attualizzate dal vicepresidente della Anrp, Luciano Zani (in particolare per il ripetuto "No" degli Imi anche al lavoro coatto nei campi di concentramento ed eliminazione nazisti), e dall'enologa Graziana Grassini, consulente di grandi ed importanti aziende vinicole del Chianti e di Montalcino nonché membro del Comitato Nazionale Vini. Dello stesso Comitato vini Doc era altresi presente il Segretario Nazionale, Andrea Squarcia.
L'ex ministro Delrio ha introdotto la presentazione e ha letto un bellissimo pensiero inviato da Renato Balduzzi assente per una indisposizione. Ecco il messaggio di Balduzzi: «Mi dispiace molto per sopravvenuta indisposizione di non riuscire a partecipare di persona a questa presentazione alla cui realizzazione ho dato un piccolo contributo e per la quale vorrei ringraziare il Senato della Repubblica ed in particolare il senatore Graziano Delrio, cui mi legano molti ricordi di comuni battaglie politico – istituzionali con particolare riferimento al periodo in cui egli era Presidente della Associazione Nazionale comuni d’Italia. Così pure un affettuoso saluto rivolgo all’autore del volume, l’amico e conterraneo Andrea Desana, che in questa sua “opera prima” non soltanto ci trasmette il ricordo commosso del padre, il senatore Paolo, e delle sue “due vite”, ma ci permette di conoscere meglio due mondi sì molto diversi, quello degli internati militari italiani in Germania durante la Seconda guerra mondiale e quello della battaglia per la qualità della produzione vinicola e del contrasto alla sofisticazione, ma accomunati dall’essere pochissimo noti al di fuori di una ristrettissima cerchia di persone».
«C’è un filo rosso che lega le due vite di Paolo Desana, così bene descritte dal figlio Andrea. il “no” alle sirene nazifasciste, con la pesante conseguenza del pellegrinaggio nei lager tedeschi e, per moltissimi, della morte e della debilitazione, è una inequivoca testimonianza di resistenza, e al tempo stesso di fedeltà allo Stato italiano ed al giuramento fatto al re, dunque una dimostrazione di attaccamento alla legalità che mai come in questo caso non è formale, ma si sostanzia del riferimento alla dignità umana calpestata dai nazisti. Ma anche il “no” a una produzione di scarsa qualità e la scelta della denominazione di origine controllata e delle sue derivazioni e, in un campo certamente diverso e meno tragico, ma non per questo meno importante, il segno di una voglia di legalità e di dignità nel proprio lavoro. Non va dimenticato che, in territori come il Basso Monferrato ( ma lo stesso è per buona parte del Piemonte e per molte zone collinari italiane, il legame tra persone, colline e vigneti, è così forte e sentito che concorre a determinare l’identità del territorio e di molti dei suoi abitanti», conclude Balduzzi.
Profili monferrini
Questa settimana su "Il Monferrato"







