Padre Felice reincontra Pavese... e il Trevigi resterà una scuola
di Luigi Angelino
Fa un certo effetto vedere l’aula magna del Trevisio “esaurita” grazie ad ex allievi giunti da ogni parte d’Italia col che ci conforta sul futuro del complesso (la media attuale andrà al Cova) e ci confortano pure le assicurazioni del sindaco Titti Palazzetti nel suo intervento di saluto sabato pomeriggio al convegno su “Padre Giovanni Baravalle, Cesare Pavese, il Trevisio e la Biblioteca Civica di Casale negli anni 1943 - 1945”.
“Il Trevigi rimarrà aperto a fini educativi”, ha detto il primo cittadino. Sappiamo che con il presidente del Trevisio, Piero Portaluppi, sono in corso contatti per una scuola di arti e mestieri.
Torniamo al convegno. Dopo i saluti ufficiali della preside Rossana Giannella, del vescovo Alceste Catella, del provinciale dei Somaschi, padre Fortunato Romero, è stato interessantissimo e appassionato l’intervento di padre Giuseppe Oddone: “Padre Giovanni Baravalle (1916-1999) educatore, studioso, amico e ispiratore di Cesare Pavese”, che ha sottolineato l’importante influsso di Baravalle su Pavese nel periodo (1943-45) in cui lo scrittore si rifugiò al Trevisio “è un ricercatore di Dio, scrive da mistico...”; rapporti mai interrotti con scambi epistolari, a Casale, scrive Pavese, ho vissuto “una gioia disperata” (1947).
Novità dal giovane ricercatore Salvatore Renna di Venaria, allievo di Mariarosa Masoero, sulla frequentazione pavesiana della Biblioteca Civica casalese con relativi libri annotati in vista dei futuri “Dialoghi con Leucò”.
Conclusione affidata a Dionigi Roggero con una serie di immagini commentate, tra queste, inedite, gli Atti del Trevisio, un diario interessante per la storia della città nei giorni della Liberazione (quando Pavese tornò al collegio con un garofano rosso all’occhiello, ndr). Foto concluse con l’inaugurazione della lapide con la frase “Quel giro di portico...”, incipit del capitolo XVII della Casa in collina, posta all’ingresso proprio dell’aula magna. E all’uscita molti dei partecipanti all’incontro si sono fatti un selfie sotto quella memoria che speriamo rimanga insieme al complesso nato come palazzo del Marchese e diventato una importante istituzione educativa per la città di Casale.
Da sottolineare la presenza di Maria Luisa Sini, unica nipote di Cesare Pavese, dopo la scomparsa di Cesarina (che riposa al cimitero di Casale) giunta da Torino accompagnata dalla figlia.
Moderatore il presidente degli ex allievi Lauro Luparia.
Degna conclusione a Santa Caterina con un appropriato momento musicale eseguito dalla corale della Cattedrale diretta da Anna Figazzolo.