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"Progetto Scagliotti": perché non ha spiegato le spese previste nel documento?

Nell'ultima assemblea della AFEVA di giovedì scorso (ma secondo indiscrezioni anche in una che si era svolta precedentemente) sono state rivolte critiche al nostro giornale in merito al servizio relativo ai fondi destinati al "progetto Scagliotti". Critiche che giudichiamo superficiali e ingiuste, e rivolte a una testata che da decenni documenta con scrupolo la vicenda amianto, dedicando spazi e attenzione senza pari; ma in particolare su un servizio giornalistico realizzato in modo assolutamente rigoroso e che illustrava soltanto i contenuti del progetto stesso. Un servizio con il quale abbiamo - ancora una volta - testimoniato un pezzo della vicenda amianto, chiedendo informazioni su un impegno di 700mila euro per un progetto finalizzato alla ricerca sul mesotelioma che prevede ingenti voci di spesa destinate a telefono, poste, riunioni, a un sito internet che non risulta esista, a rapporti stampa a noi mai pervenuti. Scelte senz'altro legittime, ma che suscitano parecchi quesiti. Anche perché le risorse da destinare alla ricerca sul mesotelioma sono da sempre pressoché inesistenti e data la gravità della situazione la trasparenza e il rigore sono d'obbligo. Abbiamo provato a chiarirli con lo stesso coordinatore, ma non si è reso disponibile! E i quesiti restano aperti. Tuttavia proprio queste critiche - che mettono in dubbio la nostra credibilità e lo scrupolo con il quale abbiamo realizzato questo servizio - ci costringono a tornare sull'argomento per spiegare la vicenda e per mostrarla ai nostri lettori nella sua corretta prospettiva. Per questo abbiamo predisposto un video che spiega com’è andata, convinti che sia un diritto avere risposte quando si parla di progetti in cui si impiega denaro pubblico. E che sia un dovere chiedere spiegazioni su progetti di così vasto e profondo interesse per chi fa (davvero) il mestiere del giornalista. Tanto più doveroso in una vicenda delicata come questa. Sul sito mettiamo anche a disposizione la documentazione: il progetto, le copie delle mail inviate a Scagliotti, la ricevuta di accettazione da parte sua. Siamo fiduciosi che le spiegazioni arriveranno, perché il nostro unico scopo è dare una informazione completa su una vicenda che non può essere trattata con leggerezza. Noi non lo abbiamo fatto.

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Marco Imarisio

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