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Kennis Forte

Dal Canada a Crea per studiare i “Sacri Monti”

Studentessa prepara la tesi di dottorato

È partito tutto da un Master di Scultura Rinascimentale, durante il quale, sono state illustrate immagini del Sacro Monte di Varallo, uno dei sette Sacri Monti Piemontesi Patrimonio dell’Umanità e, da lì, il percorso è stato breve per raggiungere il Centro di Documentazione del Santuario di Crea. Inizia così l’esperienza di ricerca della 28enne Kennis Forte, studentessa della Queen’s University a Kingston in Canada, per la seconda volta nel Monferrato, per un soggiorno di studio, in preparazione della tesi di dottorato dedicata ai Sacri Monti, incentrata sull’arte prima, durante e dopo la Controriforma. Kennis soggiorna a Vignale Monferrato e, quotidianamente, raggiunge il Centro Documentazione a Ponzano, dove sono custoditi ben 3028 volumi. «È la biblioteca che vorrei avere a casa - ci confida - ci sono libri molto rari, dove trovare importanti approfondimenti diversamente non reperibili».

Quando hai scelto di intraprendere gli studi in storia dell’arte? «Avevo 17 anni quando visitai per la prima volta in Italia durante una gita scolastica; quando raggiunsi Castel Sant’Angelo, rimasi impressionata dalla scultura che lo sovrasta, l’Angelo di Petr Anton von Verschaffelt».

Rispetto alla tua tesi di dottorato invece? «L’interesse per il Sacro Monte di Crea, in particolare, è dipeso dalla ricca biblioteca di cui dispone. Gli studi iniziali erano partiti da Varallo: dal confronto tra il Crocifisso di Varallo e quello di Varese».

La scelta della tesi? «Mi ha molto interessata la geografia fisica, politica e spirituale prima, durante e dopo la Controriforma, ovvero tutte quelle misure di rinnovamento e di riorganizzazione con le quali la Chiesa cattolica riformò le proprie istituzioni dopo il Concilio di Trento, con la questione delle immagini sacre, quindi della pittura e dell’architettura». Come sarà strutturata la tua tesi? «Incentrata sulla geografia fisica, politica e spirituale di quel periodo, riportando esperienze artistiche e devozionali».

I testi su cui stai studiando sono in italiano. Qual è la difficoltà? «Nel 2011 ho seguito un corso intensivo al Middlebury College, ma continuo a bisticciare con il condizionale e il congiuntivo». Dopo il dottorato? «Mi piacerebbe molto essere curatrice di musei. Magari in Europa o in Italia».

Quali i tuoi maestri preferiti dell’arte? «Bernini, Dionigi, Bussola…». Anche quest’anno il tuo soggiorno nel Monferrato è stato di circa un mese. Come lo hai vissuto? «Grazie alla disponibilità di Katia e Franco, tra gli altri, ho avuto la possibilità di restare a studiare per diverse ore al giorno presso la biblioteca del Centro di Documentazione, ho poi visitato Moncalvo, Torino Casale Monferrato. Nei prossimi giorni andrò anche a visitare il museo Bistolfi di Casale».

Cosa ci dici del Monferrato? «La cosa più bella è il paesaggio con le montagne all’orizzonte; un paesaggio che cambia in continuazione, non è mai uguale. Il Monferrato bello è da vedere, da vivere e da conoscere per la sua storia, ma anche per i suoi agnolotti e il suo vino». Tra un anno finirai il dottorato, tornerai in Italia per presentare la tua tesi? «Perché no» ci sorride. Non sa dove la porterà il suo percorso professionale, ma percepiamo che questa terra, l’Italia e il Monferrato, con la sua storia, arte e cultura le sono entrate nel cuore.

nella foto Kennis Forte in primo piano al Centro di Documentazione del Santuario di Crea


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Marco Imarisio

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