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Cammino Santiago
Da Cerrina a Santiago: due giovani affrontano il Cammino Primitivo
L'esperienza di due studenti universitari, partiti per Santiago de Compostela percorrendo il cammino Primitivo

Curiosità e voglia di conoscersi meglio. Il desiderio di staccarsi dal mondo che corre o, semplicemente, quello di abbracciare una nuova esperienza, dedicata solamente a se stessi. Queste, tra le motivazioni, che hanno spinto il 23enne Francesco Pasquali di Cerrina Monferrato e il 27enne Giorgio Gabriele di Firenze, entrambi al termine del loro percorso universitario a Madrid, ad intraprendere il Cammino di Santiago di Compostela, percorrendo il Cammino Primitivo. Per Francesco è stata la seconda esperienza: lo scorso anno, partito da Bilbao, aveva scelto il Cammino del Nord di 770 km, mentre quello Primitivo, il più antico, aspro e duro, ma anche imponente e bello, è stato una novità. Per Giorgio invece, intraprendere questa esperienza, è stato come iniziare “da un foglio bianco” ci sorride. Partiti da Oviedo domenica 28 luglio, giunti a Tineo, nel Principato delle Asturie, a 270 km da Compostela, ci riservano le loro prime impressioni.
“Il cammino Primitivo è molto diverso da quello percorso nel 2018” comincia Francesco, “ci sono panorami molto suggestivi; il paesaggio è variegato e la natura è generosa e recondita allo stesso tempo”. “E’ un cammino molto riflessivo e abbastanza solitario, in senso positivo, non di abbandono, ma una solitudine buona che ti lascia riflettere” prosegue Giorgio. “Passo a passo, si scorgono luoghi bellissimi, in cui spostarsi da una prospettiva all’altra, per apprezzare meglio quanto ci circonda” aggiunge lo studente fiorentino. “Mi piace camminare e mi piace la natura” prosegue il collega monferrino, “solitudine e silenzio, in un ambiente senza punti di riferimento noti, giovano al corpo e alla mente”.
Lungo il percorso sono tante le occasioni per incontrare persone di tutte le età e nazionalità, ma anche per conoscere la popolazione locale, che vive nei borghi e negli albergues. “Le persone sono molto disponibili, gentili e aperte. Amano socializzare” sottolineano i camminatori, “crediamo siano valori associati alla figura del pellegrino, che cammina per strada: un sorta di rispetto. Il clima che si respira è particolarmente gradevole”. Al momento non ci aggiungono altro, rimandando all’arrivo a Santiago, altre impressioni del viaggio. Ci fanno tuttavia un’unica richiesta: quella di conservare una copia dell’articolo de Il Monferrato, “da appendere in camera, accanto a diploma e laurea, alla Compostela e a tutte le cose belle incontrate nella vita”
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