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Sanità e lavoro

Licenziamenti alla S. Anna? Braccio di ferro tra sindacato e proprietà

Intervengono Francesca Voltan della Cgil e Giacomo Brizio rappresentante della Nuova Casa di Cura

Si torna a parlare di Clinica, o meglio di Nuova Casa di Cura Sant’Anna. Sul tavolo, la querelle tra una parte di sindacati - la Cgil - e la proprietà. Il braccio di ferro riguarda quattro licenziamenti.

Francesca Voltan, della Segreteria Funzione Pubblica, dice: «Dopo innumerevoli incontri tra le OO. SS., la Clinica e la Cooperativa Sociale Coopera, società indicata dalla stessa clinica come subentrante e la faticosa intesa trovata per l’assorbimento di tutto il personale con le garanzie richieste per i lavoratori, la direzione ci ripensa e comunica alle OO. SS. stesse l’intenzione di voler procedere con quattro licenziamenti individuali. La clinica dichiara in una lettera indirizzata agli stessi lavoratori una perdita  di circa 980 mila euro nel 2017, dove ribadisce  che “l’unica scelta possibile e più responsabile dal punto di vista sociale è quella dell’esternalizzazione dei servizi  al fine di mantenere tutti i posti di lavoro e la sopravvivenza della clinica stessa” ma poi ci ripensa e comunica alle OO. SS. la volontà di procedere con quattro licenziamenti individuali, a seguito della scelta unilaterale di esternalizzare le sole pulizie alla cooperativa, inserendo di conseguenza personale esterno». 

Ma come pensa la Clinica di sanare la perdita dichiarata con il licenziamento di quattro lavoratori? Com’è possibile che la Sant’Anna sia l’unica clinica privata della provincia di Alessandria a manifestare ancora una perdita così importante nonostante i vari interventi strutturali e i sacrifici fatti dai lavoratori per il mantenimento dei posti di lavoro? Sono gli interrogativi che la sigla sindacale pone alla proprietà.

Conclude Voltan: «C’è stanchezza psico-fisica di tutto il personale che da oltre due lunghi anni vive una completa disorganizzazione e c’è incertezza per il futuro lavorativo. Non si esclude la possibilità di proclamare  uno sciopero e  di convocare la Clinica presso l’Ispettorato del Lavoro di Alessandria, al fine di dirimere l’ulteriore criticità emersa».

Giacomo Brizio, legale rappresentante della Nuova Casa di Cura Sant’Anna, replica: «L’esternalizzazione degli operatori sociosanitari, nell’attuale situazione economica in cui si dibatte la societrà era e, se condiviso, rimane, non la migliore soluzione nell’interesse aziendale per ovviare al contenimento dei costi del personale, misura ormai improrogabile, ma il mezzo per determinare detto contenimento, sebbene minore, senza determinare perdite occupazionali, perfino mantenendo le stesse garanzie già acquisite dai lavoratori»

Aggiunge Brizio: «L’asserita autorizzazione che avrebbero manifestato le organizzazioni sindacali alle condizioni che sarebbero state verbalmente stabilite con la Coopera, interessata all’acquisizione del personale, che giunge quando era ampiamente superato il termine indicato dall’azienda per definire l’esternalizzazione, senza neppure indicarci il contenuto di dette condizioni verbalmente stabilite, ci è parso tutt’altro che risolutivo. Questo perchè le richieste, anche economiche, poste a carico di questa azienda per aderire all’esternalizzazione del servizio e al passaggio del personale, è stato oggetto di ampio, e finora inconcludente, dibattito».

Brizio aggiunge che il personale trasferito, a fronte del nulla che perderebbe in concreto, manterrebbe il posto di lavoro e che l’esternalizzazione del servizio svolto dagli operatori sociosanitari può tuttora realizzarsi: «Rimaniamo tuttora disponibili a procedervi evitando misure dolorose che, finora, abbiamo cercato di evitare. Comportamento non chiaro e non lineare? Si dimentica che la nostra - sottolinea Brizio - è stata l’unica casa di cura munita di autorizzazione regionale ad aver subito la radicale  trasformazione dell’attività sanitaria svolta, misura che ha ingenerato, per ora, solo perditte concrete, ripianate dai soci con finanziamenti propri che, però, non possono perdurare indefinitamente».

Da ultimo, quanto all’esternalizzazione del servizio di pulizie, e alle reiterate richieste sindacali di liberare il persone OSS dal provvedervi, Brizio invita a prendere visione del contenuto dei verbali delle riunioni per conoscere la realtà. «Restiamo a disposizione per procedere alla mera esternalizzazione del personale, con le garanzie già enunciate in favore dei lavoratori, in primis il mantenimento delle garnzie ex art 18 per chi le ha maturate». 

Sulla vicenda interviene il consigliere comunale Giorgio Demezzi: «La Clinica, in questi anni, ha perso la diagnostica, e la riconversione con la predisposizione ad accogliere i pazienti psichiatrici, ha fatto perdere quell’obiettivo di rilancio per la città e il territorio. Senza contare che non è stato potenziato, come si era annunciato, l’Ospedale. A chi giova licenziare del personale?».


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