Ritorno a scuola... per il 50 per cento degli studenti

Negli istituti superiori monferrini

di Chiara Cane

Dopo lunghe attese e tanta voglia di ritornare a scuola, questa mattina, lunedì 18 gennaio, è risuonata la campanella per il 50% degli studenti delle scuole superiori. Confermato a uno solo il turno di ingresso/uscita. Potenziate, invece, sebbene con quattro mesi di ritardo, le corse di autobus settimanali (più 174 nella provincia di Alessandria).

Con il claim “Scuole Superiori. Torniamo in classe in sicurezza” la Regione Piemonte ha lanciato il nuovo piano per la ripresa delle lezioni in presenza delle Scuole Superiori e, nel contempo, il Patto di Corresponsabilità tra scuola, studenti e famiglie, accanto a istituzioni e mondo dei trasporti, quale presupposto indispensabile per vincere la sfida.

Nel nuovo piano è, inoltre, prevista l’assistenza alle fermate e nei pressi delle scuole. Più precisamente, sono stati distaccati volontari della Protezione Civile, con personale in pensione di Carabinieri e Guardia di Finanza, per garantire il distanziamento interpersonale e il corretto uso della mascherina tra gli studenti, negli orari di entrata e di uscita dalle scuole e alle fermate dei mezzi pubblici. A Casale Monferrato, la vigilanza durante gli ingressi e le uscite presso le scuole superiori è garantito dalla Polizia Locale, mentre la Protezione Civile e le associazioni di volontariato presidieano le fermate dei pullman e alla stazione, così come avevano annunciato lo scorso 7 gennaio gli assessori Daniela Sapio e Gigliola Fracchia.

Infine, monitoraggio di tutto il personale scolastico che, ogni 15 giorni, potrà sottoporsi, su base volontaria, al tampone di verifica sanitaria. Fino alla scorsa settimana, tuttavia, a causa di un problema informatico (Csi regionale) l’hotspot di Casale Monferrato non era ancora attivo per i test rapidi, ma si confida partirà in settimana. In attesa che la stessa opportunità, sempre su base volontaria, offerta agli alunni delle classi 2° e 3° della Secondaria di Primo Grado, decolli, è al vaglio la possibilità di estendere lo screening su base volontaria anche ad altre fasce d’età. Anche in questo caso, si attende la riconversione degli spazi periferici affinché il servizio venga garantito. Chiara Cane