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"Si apre il sipario"
"La Sagra Famiglia" secondo il comico Paolo Cevoli
Al Municipale mercoledì 13 aprile alle ore 21

Paolo Cevoli e la sua storia personale di padre e di figlio paragonata con ironia e leggerezza ai grandi classici. Edipo, Ulisse, Achille, Enea e compagnia bella… per raccontare “La Sagra famiglia”. Ma come tutte le sagre di paese, soprattutto in Romagna, si concludono sempre con una risata. Nel suo modo tutto romagnolo ci siamo fatti spiegare l’esperienza di padre vissuta con i suoi figli.
Mercoledì 13 aprile alle ore 21 in un’unica serata il Teatro Municipale di Casale Monferrato accoglie il comico Cevoli, noto per il ruolo dell’assessore del piccolo Comune di Roncofritto Palmiro Cangini, personaggio reso celebre da Zelig.
Uno spettacolo comico, perché puntare sulle tematiche famigliari?
Stiamo vivendo un periodo in cui è in crisi la figura del padre, e tanti giovani soffrono per questo. Ho voluto raccontare come nella storia questo sia sempre stato un tema importante, da Adamo ed Eva in poi.
Il rapporto genitori figli, sembra essere sempre attuale sin dagli Antichi...
Esatto. Pensiamo ai primi figli, Caino e Abele, uno ha “ammazzato” quell’altro facendo fuori in un colpo solo il 50 % dell’umanità. Possiamo solo migliorare.
La Sacra Famiglia che diventa “sagra”… finirà tutto sul ridere con i figli?
In realtà si ride con i figli già dall’inizio. Mica dovete aspettare la fine.
Ha coinvolto anche i suoi figli per la stesura del testo che porta in scena?
Non direttamente, ma con loro ho scoperto che cosa voleva dire essere padre. Quindi in qualche modo sì.
Entrando in casa Cevoli, se ci fosse stata la didattica a distanza ai tempi del lockdown cosa sarebbe successo?
I miei figli sono entrambi sposati, non vanno più a scuola da un pezzo, però la DAD è stata una cosa sicuramente necessaria, ma che ha portato i ragazzi a rinchiudersi sempre di più. Più che per la DAD io sono preoccupato per i ragazzi in generale.
Tornare a ridere in un periodo buio come questo serve… perché?
Da quando sono tornato nei teatri dopo la pandemia, il pubblico è molto più caloroso, molto più carico, ha voglia di ridere. Ha voglia di divertirsi. Le persone oggi hanno bisogno di ridere, e soprattutto hanno bisogno di poter guardare a quello che succede nel mondo con leggerezza. Che poi è quello che tento di fare facendo il comico.
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