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"Uniamo le energie": la parola a Maugeri e Ghisolfi

Leonardo Maugeri, Direttore Strategie e Sviluppo ENI SpA: "Il problema dell'energia è complesso. Attualmente con le tecnologie arriviamo solo al 35 per cento di quello che si trova in un giacimento petrolifero. Il petrolio non sta finendo; sono voci allarmistiche che non hanno alcun fondamento scientifico. Lo sviluppo delle energie rinnovabili è condizionato dai prezzi del petrolio: se questi sono troppo bassi impediscono la ricerca e la diffusione di questo tipo di fonti. Le fonti fossili hanno il pregio di fornire energia e potenza. Come Eni abbiamo investito molto nella ricerca per sviluppare il solare: possiamo permettercelo perché siamo una grande compagnia, anche se i risultati non sono immediati. In Piemonte, a Novara, l'Istituto Donegani lavora nello sviluppo di fonti alternative. La Germania, primo paese in Europa ad investire nel solare con una grande presenza di pannelli fotovoltaici, raggiunge solo lo 0,2%. Questo significa che non si può prescindere dalle fonti fossili e dal petrolio. Dobbiamo lavorare molto sul livello dei consumi: un cittadino americano produce 26 barili di petrolio all'anno, contro i 12,5 barili di un europeo e gli 1,8 di un cinese. Un diverso utilizzo dell'auto può contribuire moltissimo: se il parco auto americano fosse efficiente come quello europeo, avremmo una minore produzione di 4,5 milioni di barili al giorno." Guido Ghisolfi,Amministratore delegato Mossi & Ghisolfi: "Noi siamo una piccola multinazionale piemontese. In particolare produciamo plastica. Su 500 mila tonnellate che produciamo, 350 mila vengono riciclate, e l'Italia è particolarmente virtuosa nel riciclaggio di queste materie. Il futuro è sicuramente nella produzione di bio-carburanti, la cui adozione è virtuosa se l'energia che si spende a produrli è minore dell'energia che producono. Anche noi siamo fortemente impegnate nella ricerca: abbiamo investito molte risorse nel Parco Scientifico tecnologico di Rivalta Scrivia. In 5 anni contiamo di vedere i risultati di questi investimenti, che vedono l'intervento della Regione Piemonte. Rispetto a quanto affermato da Petrini sulla diffusione dei bio-carburanti, direi «Non un ettaro che peggiori la condizione del paese e molti soldi per la ricerca»"

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