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Se la sede della ditta è all’estero ma i dipendenti operano in Italia
L’Ispettorato del Lavoro di Alessandria ha individuato e sanzionato una ditta edile operante nel territorio della Provincia - di cui non è stata resa nota la denominazione, si sa solo che si tratta di un’azianda a carattere artigianale - che utilizzava abusivamente lo strumento del distacco comunitario di personale al fine di eludere le leggi italiane a tutela delle condizioni di lavoro.
Gli ispettori del lavoro hanno accertato che la ditta in questione, con sede legale in un Paese dell’Unione Europea e formalmente operante secondo le leggi di quel Paese, in realtà operava in Italia con personale di fatto reperito e stabilito in Italia. I lavoratori occupati non fruivano della copertura previdenziale ed assicurativa italiana né formalmente erano soggetti alle norme nazionali di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.
Il personale ispettivo ha sospeso in via cautelare l’attività del cantiere e, al termine dei complessi accertamenti svolti anche in collaborazione con la Pubblica Autorità – omologa dell’Ispettorato del Lavoro - del Paese d’origine della ditta, ha sanzionato il responsabile della condotta diffidando a regolarizzare le posizioni lavorative riscontrate. Il trasgressore, inoltre, è stato segnalato alla Autorità Giudiziaria per le violazioni, di rilievo penalistico, delle norme in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro da osservare in Italia, indipendentemente dalla nazionalità della ditta.
Il distacco comunitario è espressione della libertà di movimento dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea, è un istituto regolamentato dalle leggi nazionali di recepimento delle norme comunitarie che tuttavia può essere utilizzato solo in presenza di determinate condizioni e nel rispetto delle formalità previste dalla legge.
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