Progetto Buzzi: i rifiuti diventano energia - Studio per l'utilizzo della discarica di Casale
‘‘L’energia non si spreca’’ è una delle massime dell'ing. Sandro Buzzi, cavaliere del lavoro, presidente della Buzzi Unicem; la Buzzi Unicem, sede centrale Casale, significa 40 cementerie (in tutto il mondo) che nei loro forni bruciano 3,5 tonnellate all’anno di polverino di carbone o pet-coke.
Con la premessa che i rifiuti solidi urbani contengono in teoria un potenziale energetico (CBV, carbonverde) pari a 20 milione di tonnellate di carbone, 14 milioni di tonnellate di petrolio la Buzzi
ha sviluppato un processo di trattamento e ultramacinazione dei rifiuti che poi possono essere bruciati nei forni delle cementerie.
Si esclude plastica pulita, vetro e organico (per ora).
Si può utiizzare fino al 95 per cento dell’indifferenziata per produrre energia.
Ma secondo il presidente Buzzi si può arrivare fino al 100 per cento e inoltre le alte temperature dei forni cementieri (1400-1500 gradi il doppio dei termovalizzatori) annullano il rischio
di emissioni di diossina e polvere sottili e le ceneri diventano nulle perché sono parte del prodotto uscente dai forni. L’innovazione per la Buzzi significa taglio di costi e per la collettività riduzione ed anche annullamento delle discariche.
C’è un aggiunta che ci può interessare da vicino: uno studio futuro della Buzzi per la produzione di energia elettrica e un collegato termoriscaldamento utilizzando i rifiuti della discarica Bazzani di
Casale ‘‘‘Il sindaco Giorgio Demezzi è informato delle nostre ricerche, speriamo di concretizzarle a breve...’’, conclude Sandro Buzzi.
Il sindaco conferma: ''Il progetto Buzzi rientra nei nostri piani per riconvertire la discarica".
l.a.