Prese a bastonate l'assessore condannato a nove mesi
di b.c.
Era finito in manette nell’agosto dello scorso anno dopo aver preso a bastonate un assessore del Comune. Protagonista il 39enne Mario Lauro, residente a Zanco di Villadeati che era stato arrestato dai Carabinieri di Murisengo con l’accusa di lesioni personali aggravate e violenza. Per quell’episodio, Lauro è stato condannato in Tribunale a 9 mesi di reclusione. Il processo si è concluso venerdì davanti al giudice Enrica Bertolotto.
Residente nella piccola frazione, in un’abitazione di via Roma, con una zia, una compagna e due figli di 13 e 2 anni, era già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti.
Disoccupato, per lungo tempo aveva svolto lavori saltuari a tempo determinato ed il precariato lo aveva spesso indotto a protestare contro l’Amministrazione comunale poiché, riteneva, dovesse trovargli un’occupazione stabile.
Inoltre si era spesso lamentato per un tombino rotto vicino a casa sua che di notte, al passaggio degli automezzi, faceva troppo rumore e non lasciava dormire lui e soprattutto il suo bambino che continuava a frignare. Dopo aver avuto diverse scaramucce con altri rappresentanti dell’amministrazione municipale - tra cui il sindaco e il vice sindaco - per questioni diverse, il 2 agosto 2010 Lauro aveva inseguito e bloccato l’auto dell’assessore Guido Barison per ricordargli di quel tombino, che - a suo dire - non era mai stato riparato malgrado le ripetute promesse. Ma questa volta Lauro - uomo di corporatura robusta, alto 1,90 e di oltre 100 chili di peso - non si era limitato a protestare ma era passato alle vie di fatto rifilando al povero Barison, oltre alla botte, anche qualche bastonata.
L’amministratore comunale era finito in ospedale con un trauma cranico, contusioni toraciche e alcune costole fratturate: per lui la prognosi iniziale era stata di 45 giorni. Nell’occasione Barison era stato risparmiato da quello che avrebbe potuto essere un epilogo ben peggiore, grazie all’inchiodata di un automobilista di passaggio che aveva messo in fuga l’aggressore.
L’episodio, sommato ai precedenti, aveva indotto il gip del Tribunale di Casale ad emettere un provvedimento di custodia cautelare in carcere. Così Mario Lauro era finito in prigione a Vercelli per circa un mese e successivamente era stato sottoposto al divieto di dimora nel territorio del Comune di Villadeati.
Quando i Carabinieri erano andati a prelevarlo a casa, avevano trovato nel suo giardino due piante di cannabis alte rispettivamente 2,80 e 2,30 metri, entrambe poste sotto sequestro e che gli erano costate una denuncia a piede libero per coltivazione illegale di sostanze stupefacenti.