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Incontro a Casale

Sindaci monferrini in campo per sostenere la donazione organi

Aido ha proposto incontri informativi per la popolazione

Mercoledì il sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi e i primi cittadini di alcuni Comuni del Casalese hanno incontrato l’Aido. La presidente provinciale Nadia Biancato ha evidenziato come l’attività di sensibilizzazione dell’Associazione Italiana per la Donazione Organi Tessuti e Cellule, nei 40 anni di presenza in provincia di Alessandria, sia stata rivolta alla prevenzione di malattie curabili solo con il trapianto. «Aido ha a cuore la salute dei cittadini. I nostri volontari sono impegnati a parlare di donazione ogni giorno, e nel farlo, in particolare con i ragazzi delle scuole, offrono spunti di riflessione importanti per evitare stili di vita non corretti che possano alimentare le liste di attesa per un trapianto», ha detto la Biancato.

Motivo dell’incontro l’analisi dell’alta percentuale di opposizione alla donazione espressa dai cittadini al momento del rinnovo della carta d’identità. La media nazionale si attesta sul 29,4% che scende in Piemonte al 28,2% ma sale in provincia di Alessandria al 35,8% perché i “no”, specialmente in alcuni Comuni del Casalese, superano il 40% e a volte si attestano ben oltre il 70-80%. «La donazione è un valore da condividere e di cui essere consapevoli», sottolineano dall’Aido.

Presenti all’incontro, oltre al sindaco Riboldi e all’assessore Luca Novelli, i sindaci di Altavilla, Giarole, Solonghello, Ponzano, Mombello, Villadeati, Occimiano, Valmacca, Coniolo, Murisengo, Treville, Cerrina, Rosignano, Cella Monte, Vignale, Terruggia, Castelletto Merli, Camino, Frassineto Po, Bozzole, Mirabello, Odalengo Grande, Villamiroglio e Ozzano.

Aido ha proposto ai sindaci incontri informativi per la popolazione ma anche incontri mirati a informare i dipendenti pubblici, non solo gli addetti all’anagrafe. Recentemente si è svolto un incontro a Frassineto Po organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale guidata da Gian Marco Argentero. Sono state portate testimonianze da parte di chi ha ripreso in mano la propria vita, grazie ad un trapianto, e si è parlato dei percorsi salute che Aido promuove nella sensibilizzazione alla donazione. La popolazione è stata coinvolta in modo positivo e immediatamente la risposta è stata tangibile.

«Incontri come questo si possono replicare ovunque se c’è sinergia con i Comuni. Abbiamo bisogno di far comprendere come dire “sì” alla donazione post mortem non significhi diventare “donatore”, ma potenziale donatore. Solo una persona su 3.000 di coloro che dichiarano la propria volontà positiva potrà un giorno donare, e con i numeri attuali non si riuscirà a salvare tutte le persone che ne hanno il diritto», evidenzia Nadia Biancato che all’incontro ha partecipato con la presidente del ricostituito Gruppo Comunale di Casale Monferrato, Graziella Villata a cui ci si può rivolgere per organizzare iniziative sul territorio di tutto il Casalese, contattando il 349/1864181.

Dall’incontro sono già venute richieste da parte di Murisengo, Giarole e Gabiano. Iniziative sono già in calendario a Occimiano, Ozzano e Pontestura. La Giornata Nazionale Aido del 29 settembre coinvolgerà Ticineto, Cerrina, Occimiano, Murisengo, Giarole, Frassineto Po.

L’incontro con il prefetto

La settimana scorsa, una delegazione della sezione provinciale di Aido aveva già fatto visita al prefetto Antonio Apruzzese. La presidente Nadia Biancato ha presentato al rappresentante del Governo, l’attività dell’associazione in provincia di Alessandria, soffermandosi sui progetti del quarantennale e sulle iniziative che dal 2020 daranno una svolta alle sue finalità. Centrale, in questo contesto, il progetto “Oggi a scuola imparo a donare” che Aido svolge in tutti gli istituti superiori della provincia.

Il prefetto è rimasto impressionato dalla complessa macchina organizzativa che dalla dichiarazione di volontà procede verso la donazione organi post mortem che in un caso su 3.000, per ragioni di compatibilità e di causa delle morte, sfocia in prelievo e quindi trapianti.

Ad accompagnare la delegazione c’era la dott.ssa Valeria Bonato, coordinatrice dei prelievi d’organo dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria che ha illustrato il lavoro svolto dall’intera equipe di medici e infermieri del reparto di Rianimazione dove, in caso di morte cerebrale, avvengono i prelievi d’organo. Un processo lungo che inizia con il periodo di osservazione durante il quale un collegio medico, composto da tre specialisti, eseguono e ripetono tutti i controlli di accertamento della morte nel corso di sei.

In questo tempo, nel caso la persona deceduta venga ritenuta idonea alla donazione, si riscontra se in vita aveva espresso la volontà e in caso contrario di chiede con le opportune cautele il consenso dei famigliari aventi diritto. Trasmessa tutta la documentazione sanitaria al Centro Regionale Prelievi e Trapianti di Torino, competente per la nostra regione, si attende la decisione in merito a quali organi e tessuti possano essere prelevati per il trapianto. Il prelievo avverrà poi nella notte e gli organi trasportati nei centri in cui avverranno i trapianti.


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