IAR: ok alla cassa fino a luglio 2008. Poi una proroga di sei mesi o la mobilità
È stato firmato qualche giorno fa il decreto per la cassa integrazione dei dipendenti della Iar-Siltal, ed entro la fine di gennaio o i primi giorni di febbraio dovrebbe essere perfezionato il pagamento di tutti gli arretrati della cassa integrazione; sbloccata anche la tredicesima (per coloro che l'hanno maturata) finora rimasta congelata dalla procedura. Verrà pagata già dai prossimi giorni.
La cassa integrazione procederà fino a luglio del 2008, poi può essere concessa una proroga di altri sei mesi o – in caso contrario - i lavoratori verranno iscritti alle liste di mobilità.
Per la Siltal, invece, la nuova impresa nata dalle ceneri del gruppo Iar e che fa riferimento a Gabrio Caraffini la situazione appare più complessa.
Si attende di vedere cosa succederà venerdì, il 18 gennaio, data concordata per il pagamento di cassa e stipendi, che il 10 l'azienda non ha potuto coprire a causa di ritardi nella vendita di un immobile.
La notizia dell'approvazione del decreto della cassa integrazione da parte del ministero, giunta alla fine dello scorso dicembre si sperava avviasse una fase più «piana» dal punto di vista dei pagamenti, ma così non è stato.
La crisi di liquidità dell'azienda costituisce infatti una difficoltà comunque perché – spiegano i sindacalisti – è vero che la Siltal gode delle detrazioni dei contributi che mensilmente dovrebbe pagare all'INPS, ma le stesse risorse devono essere impiegate per la copertura delle indennità di cassa integrazione.
Nei giorni scorsi si era svolta una riunione tra azienda e sindacati per concordare come effettuare i pagamenti: l'importo destinato originariamente alla tredicesima era stato redistribuito - 500 euro a testa - ai circa seicento lavoratori che da luglio a oggi hanno fatto più cassa integrazione con l'impegno di pagare tutto il residuo – appunto – venerdì 18 gennaio: il conguaglio della mensilità di dicembre, il saldo fra anticipi della Provincia e indennità effettiva di cassa integrazione e i ratei di cassa non ancora pagati.
«Il versamento dei 500 euro, come concordato, è avvenuto – conferma Tonio Anselmo - ma l'acconto ha dato un po' di ossigeno giusto per qualche giorno e non risolvono certo i debiti dei lavoratori accumulati in questi anni».
In settimana si svolgerà l'incontro tra Gabrio Caraffini e i rappresentanti nazionali «da cui ci attendiamo venire chiarimenti sul futuro dell'operazione», conclude Anselmo.
Ma la vera soluzione sarebbe – spiega Oliaro – «la costituzione entro febbraio di un fondo immobiliare: Siltal vende le proprietà immobiliari alla Gepafim e incassare le risorse per la creazione del necessario capitale sociale».
Intanto a Ticineto procede la produzione sia pur a ranghi ridotti.
Attualmente sono 120-150 i lavoratori attivi in azienda.
Attive tre linee, due di frigoriferi (conservatori congelatori) e una di asciugatori.
m.f.