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  • 25 settembre 2015
  • Casale Monferrato

Il volume dei rifiuti, i lotti della discarica e le varie alternative

Giusto, ritengo opportuno da parte del direttore generale Fiorenzo Borlasta fare chiarezza sull’ampliamento della discarica Bazzani, portando democraticamente la discussione su questa storica testata, e su altri aspetti riguardanti la passata amministrazione dell’ex sindaco Demezzi. Porto a conoscenza del direttore generale che l’avvenuta trasformazione del Consorzio Smaltimento Rifiuti in Cosmo SpA avvenuta in data 1/7/2003 era già ben risaputa dallo scrivente. In parole semplici per i nostri lettori ricordo che la società è composta da 44 Comuni soci del territorio che con i rispettivi abitanti sono i veri azionisti come contribuenti; è una azienda che da circa dodici anni sopravvive perché “in house”ossia lavora per 44 committenti sicuri. È una società per azioni: quindi soggetto di diritto privato esterno alla pubblica amministrazione, come qualunque altro . Così come la Legge 36/2003 che impone condizioni di maggior restrizione nella gestione e trattamento dei rifiuti, quindi, anche per questo motivo bisogna essere più oculati nella gestione dell’impianto. Ritengo che ciò che scrive Borlasta sia tutto sommato una ammissione di responsabilità: il famoso 5° lotto che sapevo già essere un “recupero geomorfologico dell’invaso”, a seguito dell’Autorizzazione Integrata Ambientale in cui si stimavano 75.000 mc, all’inizio del corrente anno si è praticamente dimezzato, quindi apprezzo questo gesto. Vorrei ricordare comunque che l’AIA è un documento autorizzativo estremamente complesso dal punto di vista tecnico, che precisa e regola dettagliatamente tutto ciò che riguarda l’impiantistica industriale della discarica sia dell’invaso della medesima. Nella sezione riguardante i dati caratteristici dell’impianto sono specificate le capacità volumetriche riferite ai lotti dell’intero corpo della discarica: 500.000 mc riferiti alle vasche 1/2/3/4 (con rispettive date di apertura e chiusura) più il 5° lotto (adeguamento geomorfologico della discarica) corrispondenti a 75.000 mc per un totale di 575.000 mc. L’autorizzazione del documento in questione venne rilasciato in data 29/3/2009, successivamente la società Cosmo SpA richiese un provvedimento di rinnovo datato 15/7/2014 dove nella stessa sezione riguardanti i dati caratteristici dell’impianto possiamo prendere atto che la discarica è sempre composta da 5 lotti, e la volumetria dell’intero corpo risulta essere ancora di 575.000 mc. Viene determinato che i lotti sono “indipendenti” e ricevono i rifiuti urbani e assimilabili. La capacità residua della discarica al 31/12/2012 rispetto alla volumetria iniziale di 575.00 mc , ammontava a circa 92.520 mc, e per quanto concerne il 4° lotto il volume corrispondente in data 31/12/2012 risulta essere di 17.520 mc su una autorizzazione di 127.000 mc del medesimo. Si precisa ancora ulteriormente che la struttura morfologica della discarica consente di gestire l’attività di smaltimento in “lotti separati”. Sia l’autorizzazione passata che il rinnovo dell’AIA è stato concesso a Borlasta, quale rappresentante legale della società, per quale motivazione veniva stimato in passato e dichiarato un 5° lotto/adeguamento geomorfologico di 75.000 mc? Si poteva dichiarare altrimenti 64.946 mc, oppure 132.456 mc... Sottolineo che l’AIA non è solo uno strumento tecnico, ma al contempo fa fede anche come documento di carattere Tributario e Fiscale. Quando ero consigliere, per approvare un bilancio, e ora come attuale componente del Comitato di Controllo, per esprimere un parere consultivo, ho la necessità di avere dati certi: come si usa dire il libro deve corrispondere alla realtà! Per quale motivo le misurazioni effettuate nei primi mesi dell’anno in corso non furono eseguite prima del rinnovo dell’AIA avvenuto nell’anno 2014? Chi fu il responsabile del progetto della 5° vasca/recupero geomorfologico e in che modo verificò i volumi? Per quanto attiene alla delibera di Giunta del Comune di Casale Monferrato n. 52 del 4/3/2010 rammento che il direttore generale ipotizzava la chiusura della 4° vasca già nei primi mesi del 2012. Vi furono tavoli tecnici di lavoro sia presso il CCR, che l’Assessorato all’Ecologia con la presenza dell’allora consulente ing. Fulvio Delucchi. Si considerarono vari parametri per stabilire la vita utile della discarica fra cui l’incidenza dell’infrastrato (circa 10%) e della quantità di RSU/RSAU abbancati negli ultimi anni (24.454 ton. nel 2009-23.798 ton. nel 2010-27.050 ton. nel 2011) e si determinò una autonomia minima di 4 anni e forse di 6 mesi in più. Si tenga presente che per le annualità 2012/2013/2014 le tonnellate giunte in discarica furono inferiori. Doveva l’amministrazione Demezzi provvedere già 5 anni prima alla realizzazione di un 6° lotto, quando il 5° probabilmente verrà esaurito verso la fine del 2016? Per di più considerai già allora l’ipotesi sulla convenienza di conferire i nostri rifiuti in impianti esterni di smaltimento. Si tennero diversi incontri presso il CCR, invitai ad assistervi anche l’ex presidente Amatelli, che in alcune occasioni ci onorò della sua presenza ed estesi l’invito tramite lui anche al direttore generale. Le porte erano aperte a tutti! Da questi tavoli tecnici fu redatta una relazione di ben 4 pagine piene di numeri, tra l’altro con timbro e firma del prof. ing. Delucchi, e se il direttore generale Borlasta sostiene di non averne riscontro è solo per il fatto che non partecipò. Comunque ne posseggo copia nelle mie documentazioni relazionali, oppure potrà reperirla presso l’archivio del CCR. Sempre sul conferimento verso impianti esterni ho studiato con estrema attenzione la relazione del consigliere Bellistri, che giudico essere redatta in maniera più che eccellente. Il costo totale di smaltimento presso termovalorizzatore a 129 €/ton. risulta essere nettamente più conveniente rispetto ad una discarica che ebbi modo di contattare alcuni mesi fa. Il cui conferimento comprensivo di trasporto ammontava a 135 €/ton. (dall’analisi del Consigliere si evince che il conferimento presso gli impianti di Cosmo SpA si attesta intorno a 213 €/ton. Spero che i soci sindaci valutino con estrema attenzione questa alternativa). Negli anni trascorsi ebbi il piacere di conoscere l’ing. Sandro Buzzi, che, coadiuvato dai suoi collaboratori, ci prospettò una sua sperimentazione all’avanguardia, frutto di faticose ricerche, per l’incenerimento dei rifiuti presso l’impianto cementiero di Robilante (CN). Cosmo SpA tra l’altro dispone nel suo Statuto all’art. 5 la possibilità di utilizzare impianti a fini sperimentali, ma questa possibilità non fu intrapresa vista la riottosità dimostrata dall’azienda, e non ci onorò più della sua presenza. Questa alternativa nello smaltimento dei rifiuti avrebbe rappresentato il futuro: le discariche e i termovalorizzatori al confronto sono storia passata. Per quanto riguarda le eccezionali doti di compattazione dei rifiuti del personale Cosmo SpA, vorrei ricordare al direttore generale Borlasta che pochi anni fa chiesi ragione di un report che riportava un rapporto di compattazione di ben 5,6 ton./mc (peso specifico del rifiuto). La risposta fu un semplice “non sappiamo come possa essere accaduto, non sappiamo spiegarlo”. Da quando arrivai in società notai rapporti di compattazione annui di RSU di 1,2 ton./mc sino a oltre 1,6 ton/mc. In altre realtà impiantistiche la media annua si attesta intorno a 0,9 ton/mc – 1 ton/mc, rarissimamente si arriva a 1,2 ton/mc. Nella nostra discarica avvengono fatti al limite delle leggi fisiche, oppure abbiamo scoperto un nuovo materiale, comunque avvengono i miracoli! Mi congratulo con il direttore per gli apprezzamenti che la società ha ricevuto dall’ATO GR AL e anche dal CCR, però bisogna ringraziare tutti i contribuenti/azionisti del consorzio che hanno sostenuto economicamente l’azienda corrispondendo la tassa rifiuti in tutti questi anni. Tuttavia voglio ricordare che al mio arrivo in Cosmo SpA nell’autunno 2009, la relazione dell’ex presidente Spinoglio (CCR 11/5/2009) non fu certo una buona presentazione. Il nostro Borlasta sostiene che chiudendo gli impianti e conferendo presso impianti esterni si sommerebbero dei costi in più. La cosa detta così é solo “ letteratura”: presenti una relazione con una analisi di numeri e cifre. Così si avvierebbe un confronto con le relazioni prima citate, e potrebbe anche avere ragione! Sostengo che se si portasse avanti questa idea ci sarebbe da rivedere l’utilizzo delle risorse umane all’interno dell’azienda. Vorrei concludere ricordando a tutti che la frazione di San Germano è stato il centro di smaltimento dei rifiuti provenienti da tutti i comuni del territorio, non ricevendo alcun vantaggio economico in contropartita ma solo incombenze per il fatto di ospitare la discarica Bazzani. In alternativa se i Sindaci soci di Cosmo SpA non volessero considerare l’ipotesi dei conferimenti esterni, allora si faccia avanti uno di essi e si proponga di ospitare sul suo territorio comunale una nuova discarica: la Frazione di San Germano e anche il comune di Terruggia hanno già dato. Claudio De Luca Componente Comitato di Controllo Cosmo SpA

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