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Raggiunti i 9000 trapianti

Donazione e trapianto di organi: nel 2018 il Piemonte si conferma eccellenza nazionale ed internazionale

Sono 770 i Comuni che hanno aderito all’iniziativa “Una scelta in Comune” per la registrazione della dichiarazione della volontà di donare

Il Piemonte si conferma un’eccellenza nel campo dei trapianti, con strutture come quelle dirette dal professor Mauro Salizzoni (che nelle scorse settimana ha passato il testimone al professor Renato Romagnoli) e dal professor Mauro Rinaldi che sono all’avanguardia in Italia ed e nel mondo per qualità e quantità degli interventi, così come è di rilievo l’attività di trapianto di rene guidata a Torino dal professor Luigi Biancone e a Novara dal professor Vincenzo Cantaluppi. Il trapianto è possibile se c’è un donatore ed è sulla cultura della donazione che occorre insistere e lavorare per mantenere i livelli raggiunti in tanti anni. Tutti i trapianti, anche quelli “ordinari”, permettono ai pazienti in lista di attesa di ricevere la terapia necessaria: il gesto di solidarietà dei familiari dei donatori consente ai riceventi di tornare a sperare in un futuro.

Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, Pier Paolo Donadio del Coordinamento regionale donazioni e prelievi di organi (CRP), Antonio Amoroso, direttore del Centro regionale trapianti (CRT), il presidente di Federsanità Anci Piemonte, Gian Paolo Zanetta, ed il direttore generale della Città della Salute e della Scienza, Silvio Falco, hanno fatto il punto della situazione e sottolineato ancora una volta l’esigenza di promuovere la cultura della donazione degli organi.

Donadio nel presentare i dati di attività relativi alla donazione, ha sottolineato «come nel corso del 2018 siano stati raggiunti traguardi estremamente positivi. La generosità dei cittadini, la professionalità dei 30 centri di donazione del Piemonte e del centro di Aosta, l’indispensabile coordinamento della Rete Trapiantologica hanno reso possibile questi risultati. Sono infatti da sottolineare due aspetti: il primo riguarda il numero di donatori utilizzati (donatore dal quale almeno un organo prelevato è stato trapiantato) che è il più alto registrato dall’inizio dell’attività, mentre il secondo riguarda la netta riduzione delle opposizioni alla donazione rispetto agli anni passati».

«I pazienti in morte encefalica segnalati sono 59,2 per milione di popolazione (lo scorso anno erano 59,1), il numero di donatori utilizzati è di 36,5 per milione di popolazione (lo scorso anno 31,1), le opposizioni espresse in vita dal cittadino o testimoniate dai famigliari sono al 26,5 % (lo scorso anno erano al 34,3). Si conferma pertanto il ruolo del Piemonte tra le regioni capofila in Italia ma è indispensabile sostenere la Rete delle donazioni e continuare a diffondere la cultura della donazione che, tra tutte le strategie possibili, richiede sempre di mantenere alto il livello di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio sanitario regionale».

Il professor Amoroso ha sottolineato come, grazie all’incremento dei donatori, «nel 2018 si è assistito ad una ulteriore ripresa dell’attività di trapianto, infatti al 30 novembre 2018 erano già stati superati i trapianti eseguiti in tutto il 2017.

In particolare, a fine novembre 2018 sono stati effettuati 240 trapianti di rene (sono aumentati del 50% quelli da donatore vivente), 137 di fegato, 17 di cuore, 29 di polmone e 4 di pancreas. Grazie a questo incremento dei soli primi 11 mesi 2018 (sono stati eseguiti 427 trapianti), i trapianti di organo sono già aumentati del 4% rispetto a tutto il 2017 (con 406 trapianti eseguiti)».

Di conseguenza anche il numero di pazienti in attesa di trapianto non è ulteriormente aumentato, per la prima volta rispetto all’ultimo periodo: al 30 novembre 2018 risultavano in lista di attesa 1052 pazienti, rispetto a 1095 registrati al 31 dicembre 2017.  Con l’attività degli ultimi 11 mesi è stato possibile effettuare, dall’inizio dell’attività trapiantologica piemontese, 9011 trapianti (gli interventi di trapianto sono stati 8550 poichè in alcuni casi hanno coinvolto più organi).

Molto positivo è l’andamento delle dichiarazioni di volontà dei cittadini raccolte presso gli uffici anagrafe nell’ambito dell’iniziativa di adeguamento normativo “Una scelta in Comune” portata avanti dal Coordinamento regionale donazioni e prelievi di organi. Ad oggi sono 770 i Comuni piemontesi che stanno registrando quotidianamente le dichiarazioni dei cittadini in ordine alla donazione dei propri organi dopo la morte, 336 quelli in attesa di abilitazione e 98 i comuni in attesa di formazione.


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