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  • 12 settembre 2007
  • Casale Monferrato

“Piemonte Industria", il contributo di Buzzi , Cerutti, Victoria

Si apre venerdì 14 settembre a Torino, presso la Sala Bolaffi (Via Cavour 17), la mostra “Piemonte Industria. Un secolo di lavoro in fotografia” con il contributo e il patrocinio della Regione Piemonte. L’esposizione, curata dal fotografo torinese Niccolò Biddau, documenta il mondo del lavoro e dell’imprenditoria fino ai nostri giorni. Alcune foto, tra le più suggestive, ritraggono il lavoro anche nel Monferrato, dove aziende come Buzzi, Cementi Victoria e Cerutti, hanno segnato un secolo di storia del lavoro non solo piemontese. Le foto in esposizione tracciano un racconto dell’evoluzione del lavoro operaio, per il quale il Piemonte ha svolto un ruolo guida nell’ambito italiano. Il Risorgimento, momento di trasformazione dal Piemonte sabaudo all’Italia liberale, è il punto di partenza della mostra, nel quale gli operai e gli imprenditori manifestano il loro consapevole orgoglio per l’inizio di una nuova era. Il catalogo – primo titolo della nuova casa editrice Photo publisher – presenta 100 fotografie inedite di aziende simbolo dell’industria piemontese, tra le quali Alessi, Bialetti, Cerutti, De Agostini, Fiat, Lavazza, Martini & Rossi, Zegna e Zucchetti. Un’immagine degli anni ’30 ritrae il severo esterno dello stabilimento “Cementi Victoria”. Nata nel 1935, la Forni Calce e Cementi del Monferrato “Victoria”, diventò l’attività industriale di basilare importanza per Trino e per molti lavoratori della zona. L’azienda è tuttora esistente e ha superato le difficoltà incontrate con le alluvioni del 1994 e del 2000. La terza generazione, che proviene dalla gloriosa schiatta di Carlo Piazza, continua con successo l’attività nel casalese. Una delle più belle immagini della mostra “Piemonte Industria” è una foto di Federico Patellani che ritrae Giovanni Cerutti intorno agli anni ’60. Il fondatore delle omonime officine meccaniche ispeziona personalmente una rotativa rotocalco per la stampa di periodici. Colpisce l’intensità del gesto di Cerutti; il suo abito elegante è stropicciato, le maniche della giacca sono arrotolate con nonchalance e il cappello a larga tesa (probabilmente un Borsalino) è schiacciato contro la rotativa. L’avventura Cerutti inizia a Casale Monferrato alla fine dell’Ottocento nella bottega del fabbro Giuseppe, padre del fondatore Giovanni, che inizia la sua attività con una piccola officina, nella quale si riparano macchine tessili. Nel dopoguerra il gran salto: da quelle tessili alle rotocalco per la stampa. La prima macchina per il mercato italiano fu prodotta alla fine degli Anni Quaranta, mentre già nel 1949 Luigi Cerutti – figlio di Giovanni – colloca la prima macchina sul mercato estero, in Polonia. L’attività assume dimensione industriale con l’inaugurazione nel 1956 del nuovo stabilimento nel quartiere di Oltreponte, in via Adam. Nello stesso anno si avvia la partnership con il Gruppo Mondadori. La morte di Giovanni Cerutti, nel 1972 (due anni dopo l’inaugurazione dello stabilimento di Vercelli) e di Luigi, nel 1973, lasciano l’opera di sviluppo dell’azienda sotto la presidenza di Tere Cerutti, moglie di Luigi. Dal 1981 Amministratore Delegato è Giancarlo Cerutti. Raggiunta la leadership nel campo delle rotative rotocalco per la stampa di periodici e di materiali di imballaggio, la Cerutti entra nel settore della stampa flessografica “full color” di quotidiani. Nel 1985, una rotativa Cerutti stampa per la prima volta il quotidiano “La Repubblica”. L’ampliamento del gruppo continua, con l’acquisizione di Flexotecnica (Tavazzano, Lodi), poi di Ibérica (Spagna) di Zerand e Bernal (USA). Nel novembre 2003 è inaugurato a Vercelli il nuovo Centro Ricerche, mentre dal 2004 è attivato a Trivandrum (India) il Centro Progettazione Software. Un’altra fotografia dedicata al gruppo Cerutti è uno scatto del 2002 di Niccolò Biddau, che con un artistico uso del bianco e nero, esalta i “grigi” di alcune flange lavorate in attesa di montaggio. Altra azienda rappresentata in mostra è Buzzi Unicem. Esattamente un secolo fa, nel 1907, Pietro e Antonio Buzzi iniziarono la produzione di cemento presso lo stabilimento di Trino. La seconda cementeria fu costruita nel 1923 a Casale Monferrato. Due fotografie di Riccardo Moncalvo ritraggono la cementeria di Trino negli anni ’60: il mulino a sfere di macinazione del cemento e i sili della “farina” con stazione di arrivo della teleferica di trasporto della marna. Roberto Coaloa FOTO: Giovanni Cerutti

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Beppe Sartirana

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