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Nel borgo monferrino
Conzano, terra degli australiani. C’è “Migration as Art Museum”
Domenica 27 agosto l’inaugurazione della fase 1 dell’interessante progetto
Australia e Monferrato accorciano sempre di più le proprie distanze e si danno appuntamento nella nostrana “Land of Australians” per eccellenza, il borgo conzanese.
Sarà tenuto a battesimo domenica 27 agosto, alle 11, in Via Mezzavilla 37, il Migration as Art Museum Phase 1, progetto portato a termine dopo quattro anni dalla coppia di coniugi e artisti, provenienti dalla “Terra dei Canguri”, Stephen Copland e Meredith Bryce. Copland ha studiato disegno, pittura, scultura, incisione e design alla National Art School di Sydney negli anni ‘70. La sua carriera, decollata dopo la laurea presso la University of Technology della principale metropoli australiana, lo condusse alla fine degli anni Ottanta a un distacco dalle, da lui considerate, deludenti tendenze artistiche dell’epoca, non prima di aver lavorato come docente in varie scuole private.
Fu in quel periodo che recuperò il diario di sua nonna, scritto a Cuba nel 1911, e un album di cartoline: una scoperta tale da suggerirgli di procedere con una rinnovata creatività dal punto di vista dei materiali, delle tecniche e delle dimensioni delle sue opere. Approfondendo gli aspetti del suo multiculturale albero genealogico, cresciuto in terra australe con un padre scozzese e la nonna che parlava cubano e libanese, Copland ha dato vita a “The Migration Series”, collezione che nel 2022 ha tagliato il trentennio dal debutto.
Al pari di un esploratore, di un etnografo e di uno scrittore, l’artista ha scavato nel profondo della sua “heritage” europea, mediorientale e caraibica: tre decenni in cui ha preso una forma sempre più cristallina il progetto del “Migration as art Museum”, serie di tre archivi di retrospettive di respiro internazionale, workshop e partecipazioni a simposi universitari.Nel 2019 i coniugi Stephen e Meredith Copland hanno fatto capolino a Conzano – viaggio che aveva già gettato i suoi “semi” nel 2014, e ben presto hanno appreso i forti legami fra il paese e Canberra. Punto di partenza di un’emigrazione di massa dal 1890 al 1935, il borgo ha unito in un vincolo indissolubile Monferrato e Queensland settentrionale ribattezzando nel 1992 la piazza principale del concentrico in Piazza Australia e suggellando un gemellaggio, ancora esistente, con la città di Ingham. Qui, oltre a centinaia di conzanesi in cerca di migliori prospettive di vita e di lavoro, approdò nel 1907 Giuseppe “Joe” Cantamessa il quale favorì agli antipodi della sua terra natia lo sviluppo della coltivazione della canna da zucchero e prevenne la causa del decesso di tanti tagliatori, operato che gli valse l’intitolazione di un viale nella Capital City Canberra.
Simili premesse hanno, dunque, suggerito ai coniugi di acquistare un edificio in Via Mezzavilla dove poter consolidare e sviluppare su nuovi livelli l’itinerario spazio-temporale del “Migration as Art Museum”. Nella fattispecie, la “Phase 1” coinciderà con il progetto del Quentin Bryce Studio, residenza aperta ad artisti, scrittori, musicisti e ricercatori con l’obiettivo di costruire nuove collaborazioni locali ed internazionali in ambiti che abbracciano la letteratura, la geografia, l’etnografia, le scienze sociali e l’antropologia.
“Migration as Art”, che “onorerà e preserverà il legame dell’immigrazione fra la comunità di Conzano e l’Australia”, ospiterà inoltre una sezione dedicata a colei che vi ha abitato prima dei Copland, la cittadina onoraria Suor Stefanella Zavattaro, la “Migrante di Dio”, Missionaria della Consolata attiva da ben 50 anni in Somalia e Tanzania.
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