Articolo »

Al Circolo Ricreativo di via Visconti

Il bridge in cerca di una nuova vita

il Circolo Casale prosegue la sua attività

Due anni di Covid hanno avuto purtroppo un costo elevatissimo di vite umane perse e il conseguente lockdown ha fatto altrettanto con una serie di attività commerciali e sociali in genere. Non potevano sfuggire a questo terremoto anche le Associazioni ed i Circoli Ricreativi, fra questi il Circolo Bridge Casale.
 
Nato negli anni Settanta, il numero dei praticanti stava già calando nella nostra città e in quasi tutte le sedi prima della pandemia, conseguenza principalmente della progressiva scomparsa della “cultura” del gioco delle carte tra i ragazzi delle nuove generazioni dediti ad altri passatempi più individuali.
 
Negli ultimi decenni dello scorso secolo gli Italiani erano gli assoluti dominatori in campo internazionale: Il “Blue Team” vinceva a ripetizione la “Bermuda Bowl”, l'equivalente della Coppa del Mondo, distruggendo a più riprese i professionisti americani con Giorgio Belladonna e Benito Garozzo considerati da sempre la più formidabile coppia che abbia mai frequentato i tavoli del bridge (una sorta di Platini e Maradona, per intenderci). Ora gli italiani restano tra i più bravi ma i risultati di quegli anni non sono più replicabili e la diminuzione dei praticanti non aiuta di certo a riportarci a quei tempi. In realtà in alcuni periodi c’è stata persino una demonizzazione del giocare a carte identificato, molte volte in modo errato, con quello d’azzardo.
 
Se c’è un gioco invece che, nella sua espressione migliore -ovvero quella del circolo- è estranea a tale concetto è proprio il bridge; se così non fosse allora dovremmo indicare i norvegesi come principali produttori mondiali di giocatori d’azzardo, visto che il gioco viene insegnato regolarmente nelle scuole.
 
È possibile farlo anche nella scuola italiana, grazie ad un accordo stipulato fra la FIGB (Federazione Italiana Gioco Bridge aderente al CONI) e il MIUR (Ministero dell’Istruzione). In verità qualche responsabilità arriva dai vertici federali e dei Circoli che ne hanno trasmesso per lunghi anni un immagine elitaria; si giocava in giacca e cravatta e in religioso silenzio in locali esclusivi e magari con costi di associazione non alla portata di tutti. Ora le cose sono cambiate e, in molti Circoli, fra cui Casale, queste problematiche sono ormai superate e le porte sono aperte a tutti.
 
Si può praticare dai nove-dieci anni in avanti, e quindi rappresenta un valido mezzo di aggregazione dai nipoti fino ai nonni e senza distinzione di sesso. Inoltre è un gioco più equo di altri in quanto nell’attività ufficiale, svolta sotto forma di tornei a coppie o a squadre (due coppie per squadra), utilizza sistemi di compensazione relativi alla qualità delle carte a disposizione del giocatore.
 
Nel frattempo il Circolo Bridge Casale ha ripreso finalmente la sua attività dalla scorsa primavera sempre nei locali messi a disposizione dal Circolo Ricreativo Casalese di via Visconti ed è esteso a tutti un invito a venire a vedere il gioco ed apprezzarne il valore. Praticamente tutti i pomeriggi della settimana è presente un rappresentante dell’Associazione per fornire informazioni sul gioco e sui corsi di formazione, totalmente gratuiti. In alternativa è possibile contattare il presidente, Claudio Baldin, al numero 349 8339740.

Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Silvio Morando

Silvio Morando
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!