Articolo »

Trino: niente niqab, burqa, passamontagna, maschere integrali...

In vigore l’ordinanza sindacale che vieta l’occultamento del volto in luoghi pubblici

Il sindaco di Trino, Daniele Pane, ha firmato un’ordinanza che introduce, con effetto immediato, il divieto di indossare qualsiasi indumento o accessorio che renda irriconoscibile il volto nei luoghi pubblici o aperti al pubblico sull’intero territorio comunale.

«La misura si inserisce in un quadro normativo già definito a livello nazionale e ha carattere preventivo e prudenziale, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza urbana, tutelare l’ordine pubblico e garantire un clima di fiducia e rispetto reciproco tra cittadini».

«In un contesto internazionale complesso e instabile, con crescenti rischi per la sicurezza, è dovere delle istituzioni locali adottare strumenti di prevenzione. Il riconoscimento visivo nei luoghi pubblici è un presidio essenziale di legalità e convivenza civile. Allo stesso tempo, questo provvedimento afferma con forza i valori di libertà, uguaglianza e dignità della persona, soprattutto nei confronti delle donne», ha dichiarato Pane.

L’ordinanza si fonda su tre principi cardine: «Sicurezza urbana e ordine pubblico: l’occultamento del volto ostacola l’identificazione immediata da parte delle forze dell’ordine e può costituire un rischio in caso di situazioni critiche o emergenze. Tutela della dignità e della libertà personale: l’ordinanza richiama i principi costituzionali di eguaglianza e non discriminazione, sottolineando come l’occultamento integrale del volto possa rappresentare una forma di soggezione non compatibile con i valori democratici. Equilibrio tra libertà religiosa e rispetto delle leggi: la libertà di culto, pur garantita dalla Costituzione, deve sempre essere esercitata nel rispetto delle norme di sicurezza e ordine pubblico».

Il divieto riguarda, «a titolo esemplificativo: niqab, burqa, passamontagna, maschere integrali, caschi con visiera oscurata (salvo durante la guida)». Il provvedimento non si applica in caso di «motivi sanitari (es. mascherine chirurgiche), attività lavorative specifiche, eventi culturali o carnevaleschi autorizzati, protezione da agenti atmosferici, purché non impedisca il riconoscimento facciale». 

Chi non rispetta l’ordinanza sarà soggetto a una sanzione «che va da 100 a 300 euro, alla rimozione immediata dell’indumento vietato, e potrà essere sottoposto a identificazione da parte delle forze dell’ordine».


Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Salvo Monteleone

Salvo Monteleone
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!