RDB, si cerca di allungare la cassa integrazione ma l'azienda «è in regime fallimentare»
di Luciana Corino
Lunedì 12 settembre il Consiglio Comunale di Occimiano si è riunito in seduta aperta nella piazza del Municipio per discutere sulla grave crisi del gruppo RDB e in particolare dello stabilimento locale. La storica azienda di Piacenza, con sedici insediamenti industriali e duecento centri di vendita, è leader nel settore dei laterizi e dei prefabbricati. Come ha spiegato nel suo intervento il sindaco Ernesto Berra il primo stabilimento a Occimiano, inizialmente fornace, è stato impiantato nel 1961 e nei momenti di massimo sviluppo ha avuto anche centosessanta dipendenti. Inoltre quell’esempio è stato trainante per le altre iniziative perché l’area, da agricola, è diventata la seconda zona industriale del Monferrato casalese.
Negli ultimi anni però “un’inspiegabile strategia di progettazione e di vendita ha danneggiato la posizione di mercato di RDB Occimiano”. Inoltre il gruppo, nazionale e internazionale, ha firmato di recente un accordo al Ministero del Lavoro chiedendo la cassa integrazione per cinquecentosettantadue lavoratori, distribuiti in dieci stabilimenti, tra i quali quello di Occimiano. A far crescere la preoccupazione dei dipendenti, come è stato spiegato nel proseguo del dibattito, è anche la relazione che accompagna la “semestrale” al 30 giugno 2011 che conferma la volontà dell’azienda di ridimensionare in maniera rilevante la struttura del gruppo chiudendo sei fabbriche.
All’invito del sindaco Berra a partecipare al dibattito hanno aderito i primi cittadini di Borgo, Pomaro, Sala, San Salvatore, Ponzano, Bozzole, Terruggia, Rosignano, Frassineto, Conzano, Giarole, San Giorgio, Mirabello, Bitetto (Bari), i vice sindaci di Casale e Valmacca, amministratori di Montepulciano (Siena) e di Camagna, parlamentari, consiglieri e assessori della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria, esponenti provinciali e nazionali di tutti e tre i sindacati, i lavoratori della RDB, numerosi abitanti del paese. Ha aperto il dibattito il parroco don Giampaolo Cassano perchè “la Chiesa è sempre vicino ai lavoratori nei momenti difficili: senza lavoro infatti non c’è progetto di vita”. Per Massimo Cavallaro della Fillea-Cgil, secondo il quale lo stabilimento di Occimiano ha le potenzialità per continuare a lavorare, l’obiettivo è l’ottenimento di altri ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori del territorio, in tutto ottanta, che devono vivere con 750 euro al mese di cassa integrazione. Il dipendente Domenico Vadalà a questo proposito ha auspicato un impegno della Provincia perché ne vengano erogati in tempi stretti i compensi.
Tiziana del Bello, Uil e Francesco Biasi, Cisl hanno concordato sulle scelte economiche sbagliate della RDB mentre Giovanni Rossi, Fillea CGIL nazionale, ha auspicato che il Ministero dia incentivi e agevolazioni per rendere appetibile l’acquisizione dello stabilimento e dei suoi lavoratori da parte di altri imprenditori. Il sindaco Berra ha ipotizzato un accordo che preveda a livello locale “una salvaguardia dal produttore al consumatore” anche per le forniture e gli appalti e la vendita della conoscenza tecnologica e produttiva ad altre nazioni. L’avvocato Augusto Rizzi, presidente di RDB immobiliare proprietaria dei terreni sui quali sorgono gli stabilimenti e tra i fondatori storici del gruppo, pur riconoscendo che la crisi è in linea con quella generale del mondo occidentale ha individuato nell’edilizia sociale, imposta alle nuove sacche di povertà dalla crisi economica, l’occasione per battere la concorrenza, lamentando che la sua proposta non sia stata però ascoltata al vertice dell’azienda. Il vice presidente della Giunta Regionale del Piemonte Ugo Cavallera, nel condivide le opinioni degli oratori ha garantito l’impegno della Regione nella ricerca di un accordo di programma, linea approvata anche dall’assessore provinciale Massimo Barbadoro mentre l’on Franco Stradella data la disponibilità ad approfondirne gli aspetti legislativi e pur condividendo con il sindacato l’impegno a cercare di continuare l’attività dello stabilimento, non preclude di percorrere strade alternative e di trovare accordi con altri gruppi industriali.
L’onorevole Mario Lovelli ha espresso la volontà di chiedere all’azienda la conferma del contenuto della relazione semestrale, la ricerca di eventuali soluzioni alternative e poi l’accordo di programma. L’assessore Luca Beccaria di Camagna ha proposto una cooperativa di dipendenti e la ricerca di finanziamenti. Franco Rossi e Andrea Biagianti, rappresentanti di Montepulciano (Siena), hanno illustrato la preoccupante situazione dello stabilimento locale, in equilibrio molto precario tra cassa integrazione e definitiva chiusura. Il sindaco di Bitetto (Bari) Domenico Gargano ha contestato l’atteggiamento dell’azienda che non dando risposte ai lavoratori ne inibisce i progetti di vita.
Il Consiglio Comunale aperto si è concluso con la votazione all’unanimità di un ordine del giorno contenente un appello alla Giunta regionale e ai rappresentanti delle istituzioni presenti per cercare di salvare lo stabilimento e l’occupazione, anche attraverso la sottoscrizione di un accordo di programma.
Il documento è stato elaborato in vista nel nuovo incontro avvenuto ieri giovedì 15 settembre al Ministero dello Sviluppo Economico, cui le parti si sono recate per conoscere il piano industriale di RDB e per aprire un tavolo di confronto alla ricerca di soluzioni per la salvaguardia dei posti di lavoro.
Incontro del 15 settembre.
Le notizie relative all’incontro al Ministero dello Sviluppo sono state comunicate tempestivamente dal sindacalista Massimo Cavallaro della Fillea CGIL subito dopo la conclusione del colloquio, nel secondo pomeriggio di ieri. Per la provincia di Alessandria erano presenti anche l’assessore provinciale al Lavoro Massimo Barbadoro, il sindaco di Occimiano Ernesto Berra, gli onorevoli Mario Lovelli del PD e Franco Stradella del PDL. L’azienda invece era rappresentata dall’Amministratore delegato Renzo Arletti che alla domanda rivoltagli dai funzionari del Ministero circa la presentazione del piano industriale ha risposto che è lo stesso che accompagna la “semestrale” al 30 giugno 2011, pubblicato sul sito e pertanto consultabile da tutti. Il programma è stato anche presentato alle banche perché l’azienda è in regime fallimentare.
RDB è rimasta ferma su questa posizione anche in risposta al sindacato che ha chiesto di tracciare un percorso, garantito dal Ministero, per cercare una soluzione all’occupazione. L’atteggiamento con cui l’azienda ha avviato il colloquio e condotto le trattative è stato deplorato in numerosi interventi tra i quali quelli del sindacalista Savino Pezzotta. Le prossime iniziative sono un incontro tra RDB e il sottosegretario del Ministero per illustrare il piano industriale e poi un altro appuntamento con le parti sociali per cercare di salvare più posti di lavoro possibili. Le date delle riunioni non sono state ancora ufficializzate ma sicuramente avverranno in tempi ravvicinati perché entro la metà del mese di novembre la vertenza deve avere soluzione. “Il sindacato si sta impegnando per ottenere l’impegno del Ministero a erogare un prolungamento degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione) oltre il mese di luglio del 2012, data ultima per la cessazione dell’attività degli stabilimenti tra cui quello di Occimiano”, ha concluso Cavallaro.