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  • 10 agosto 2022
  • Casale Monferrato

Unioncamere

Lavoro in aumento ma il futuro è pieno di preoccupazioni

Le buone previsioni occupazionali delle imprese e i problemi di inflazione e accesso al credito

Aumentano anche in agosto le previsioni occupazionali. Un dato positivo, quello del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere Piemonte e Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), che è ben riassunto dai numeri assoluti. Ma benché l’andamento statistico sia incoraggiante, anche questo report «mette in luce come le previsioni delle imprese risultino sempre più condizionate dalle crescenti incertezze per il perdurare della guerra in Ucraina, per l’aumento dell’inflazione e per le mutate condizioni di accesso al credito definite con il rialzo dei tassi di interesse nell’area euro».

Il quadro regionale è chiaro. Sono 19.450 i lavoratori ricercati dalle imprese piemontesi per il mese di agosto e 91.590 per l’intero trimestre agosto - ottobre. Rispetto a un anno fa le previsioni delle imprese «sono in crescita con +2.210 assunzioni programmate nel mese (+12,8 per cento) e +7.660 nel trimestre (+9,6 per cento)». Il confronto con il mese precedente registra, invece, una flessione della domanda di lavoro dovuta alla stagionalità (-11.540 entrate). A livello territoriale, le regioni che programmano maggiori entrate ad agosto sono Lombardia (54.000 unità), Veneto (29.000), Emilia-Romagna (27.000), Lazio (26.000) e Campania (22.000).

Il 67,8 per cento delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 24,9 per cento lavoratori somministrati, l’1,4 per cento collaboratori e il 5,9 per cento altri lavoratori non alle dipendenze. Qual è il tipo di domanda? «Quella maggiormente trainante - si legge nel Bollettino - è rappresentata dai contratti a tempo determinato (65 per cento), seguiti da quelli a tempo indeterminato (22 per cento) e dai contratti di apprendistato con (7 per cento). Gli altri contratti pesano per il sei per cento.

Industria e servizi

Rispetto ai profili, il quadro appare sostanzialmente stabile. Il 14 per cento è costituito da laureati, il 31 per cento da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 19 per cento e il 35 per cento. Conferme, anche in questo mese, per i settori che segnalano maggiore domanda di lavoro. 

Al primo posto ci sono i servizi (12.500 entrate, il 64,3 per cento del totale) seguiti dall’industria che prevede 6.950 entrate (35,7 per cento) che segna un aumento di 1.300 entrate rispetto al mese di agosto del 2021. Le 5.550 entrate che riguardano il comparto manifatturiero e le 1.400 di quello edile confermano il discreto stato di salute del settore. «Tra i servizi - precisa il report - si rileva un forte interessamento di quelli di alloggio e ristorazione / servizi turistici, del commercio e dei servizi alle persone». L’area della logistica pesa l’11,8 per cento, quella amministrativa e l’area direzionale generano entrambe una quota pari al 4,8 per cento delle assunzioni.

I profili “difficili”

Sempre uguale a se stessa la difficoltà di reperire alcuni profili professionali. Quelli più richiesti sono il personale generico nelle costruzioni, dirigenti e direttori, farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita, operatori della cura estetica, specialisti della formazione e insegnanti e operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici.

Delle entrate previste, sempre ad agosto, in Piemonte, il 26 per cento sarà destinata a professioni commerciali e dei servizi, il 18 per cento a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 35 per cento delle entrate e solo l’8 per cento sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 13 per cento delle assunzioni del mese.


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