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Stanziati 340 milioni per il Piano di competitività 2011/2015

Il programma pluriennale per le Attività produttive 2011/2015 costituirà (con il ‘Piano triennale della ricerca’, basato sulla legge regionale n. 4/2006) lo strumento di attuazione del ‘Piano per la competitività 2011/2015’, avrà una durata più lunga rispetto al passato e verrà realizzato con una dotazione complessiva di 338,5 milioni di euro. Il nuovo programma pluriennale di intervento per le Attività Produttive è adottato sulla base dell’articolo 6 della legge regionale 34/2004 e ha già ricevuto il parere favorevole della competente Commissione consiliare. In particolare, nell’ambito dell’ asse 1 si prevede il finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo nonché gli investimenti in innovazione delle imprese, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese. Sull’asse 2 figurano le azioni a supporto del rafforzamento patrimoniale delle piccole e medie imprese ed il sostegno per agevolarne l’accesso al credito. L’asse 3 prevede strumenti di supporto all’internazionalizzazione, sia mediante agevolazioni per l’insediamento di imprese estere in Piemonte sia per la penetrazione di imprese piemontesi sui mercati esteri. Nell’ambito dell’asse 4, è in programma un forte cofinanziamento a favore degli enti locali per la realizzazione di aree destinate ad insediamenti produttivi in condizione di massima ecosostenibilità,. L’asse 5, infine, è dedicato prevalentemente a copertura dei costi di gestione (tramite soggetti in house alla Regione) delle misure previste negli altri assi. In riferimento a quelle misure per le quali ciò sia praticabile, la Giunta regionale, in sede di definizione dei contenuti essenziali di ciascuna misura, riserverà una parte della dotazione finanziaria assegnata alla misura a favore di imprese costituite da giovani di età non superiore a 35 anni. «Continua il nostro impegno per rilanciare e rafforzare la vocazione industriale e produttiva del nostro territorio -ha commentato il presidente della Regione Roberto Cota- puntando sulla necessità di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione. Questo programma si ispira alla linee guida del Piano per Competitività e ne è uno dei più importanti strumenti di attuazione. Da sottolineare l’impegno finanziario significativo che viene messo in campo, oltre 338 milioni di euro, che costituisce solo una parte del miliardo di euro che all’incirca è stato stanziato per i Piani fin qui approvati. Bisogna continuare su questa strada per promuovere un’economia più competitiva, ma al contempo più efficiente sotto il profilo dell’utilizzo delle risorse e rilanciando allo stesso tempo l’occupazione». «Sono diverse le novità che abbiamo introdotto -ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo Economico Massimo Giordano - prima di tutto sulla durata. Il precedente Programma per le attività produttive aveva una valenza triennale, un arco temporale secondo noi inadeguato per incidere in maniera strutturale sull’economia piemontese. I 5 anni di esercizio ci consentiranno invece di realizzare meglio le azioni e le misure che abbiamo progettato, per le quali abbiamo stilato un cronoprogramma in ordine all’avvio di quelle ritenute prioritarie. Interventi di sostegno alla cooperazione e ai Confidi, nuove piattaforme tecnologiche, progetti dimostratori, contratti di insediamento e soprattutto sviluppo su diversi settori economici delle “smart and clean tecnologies”: sono soltanto alcuni ingredienti della nostra ricetta di sviluppo». Gli obiettivi del programma Ecco gli obiettivi specifici del Programma: • investire nella conoscenza e nell’innovazione; • rafforzare il processo di internazionalizzazione del sistema economico-produttivo piemontese; • agevolare la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese ed il loro accesso al mercato dei capitali, con speciale riferimento alle imprese di recente generazione e ad elevata intensità tecnologica; • mantenere una forte connotazione industriale del sistema economico produttivo piemontese agevolando, al contempo, un processo di necessaria diversificazione,specie verso il settore delle ‘tecnologie pulite; • sostenere l’aggregazione di imprese di diversi settori produttivi che portino alla costituzione (anche temporanea) di forme di cooperazione finalizzate allo sviluppo congiunto di nuove applicazioni, assecondando e stimolando la logica di filiera produttiva”; • supportare e coinvolgere anche i settori produttivi tradizionali e più ‘maturi’ - ora più esposti alla crisi - nel più ampio progetto di riconversione,innovazione e recupero della competitività.

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Lorena Balbo

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