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Sabato 30 maggio è stata aperta la grande mostra “Sfida al Barocco. Roma Torino Parigi 1680-1750” nella Citroniera Juvarriana

Andrea Pozzo da Grazzano a “Sfida al Barocco”

Fra gli importanti protagonisti presenti in mostra spicca anche il nome del pittore Andrea Pozzo

Sabato 30 maggio è stata aperta la grande mostra “Sfida al Barocco. Roma Torino Parigi 1680-1750” nella Citroniera Juvarriana della Reggia di Venaria Reale, a cura di Michela Di Macco (Università La Sapienza) e Giuseppe Dardanello (Università di Torino) con la partecipazione eccezionale del Museo del Louvre e dei più importanti musei di Roma, Torino e Parigi.

L’esposizione ospita oltre 200 capolavori fra dipinti, pale d’altare, sculture, arazzi, disegni, incisioni, arredi e oggetti preziosi, provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni. del mondo Tema : “Sfida al Barocco” intesa come “sfida” lanciata dagli artisti presentati in mostra, in nome della modernità, attraverso la sperimentazione di nuove forme e nuovi linguaggi di comunicazione elaborati tra il 1680 e il 1750 tra Roma e Parigi, i due poli di attrazione dell’Europa moderna con cui la Torino di quegli anni ebbe un intenso dialogo .

Fra gli importanti protagonisti presenti in mostra spicca anche il nome del pittore Andrea Pozzo (Trento, 1642 – Vienna, 1709), autore del prezioso dipinto proveniente dalla chiesa dei Santi Vittore e Corona di Grazzano Badoglio, che raffigura la Morte di San Francesco Saverio, concesso in prestito per l’occasione dalla parrocchia e dalla Diocesi casalese. L’opera fu probabilmente commissionata all’artista – celebre per aver realizzato uno dei più grandi capolavori del Barocco italiano, l’affresco con l’Apoteosi di S. Ignazio nella volta della navata centrale della chiesa di S. Ignazio di Loyola in Campo Marzio a Roma - dal conte Mario Callori di Montemagno, abate di Grazzano dal 1652 al 1696 e animatore nella diocesi casalese degli esercizi spirituali secondo gli insegnamenti del gesuita Ignazio di Loyola, negli anni in cui il rafforzamento del controllo politico dei Gonzaga sul territorio monferrino coinvolse anche la sfera religiosa diocesana mediante la nomina di diversi abati commendatari (come anche a Lucedio), appartenenti all’aristocrazia locale o mantovana, più fedele alla dinastia. La mostra sarà visitabile fino al 20 settembre 2020.


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Veronica Spinoglio

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