Via libera al maxiprocesso. Eternit: notificati gli avvisi agli eredi di 1800 vittime
di Massimiliano Francia
L’elenco delle parti lese del megaprocesso Eternit è stato completato e mercoledì scorso all’ora di pranzo Raffaele Guariniello, il magistrato che ha istruito l’enorme processo per le morti causate dall’amianto a Casale e nel resto d’Italia (220mila pagine di istruttoria) ha consegnato al giudice dell’udienza preliminare Cristina Palmesino tutta la documentazione, indispensabile affinché sia fissata l’udienza preliminare.
In soli 35 giorni lo staff di Guarinello è riuscito a individuare gli eredi di gran parte delle 2056 vittime causate dalla fibra killer, lavorata negli stabilimenti dell’Eternit.
La lista è stata aggiornata con gli indirizzi attuali e sono infine 252 le vittime che non sono state rintracciate. Si temeva che la ricerca potesse durare (segue dalla prima...) mesi e mesi, e costituire addirittura un alibi per evitare l’istruzione del processo, o che qualcuno contasse sulla tecnica - purtroppo - collaudata della prescrizione. Invece Guariniello ha ottenuto la massima collaborazione da Comuni Inps, Inail e le pagine degli elenchi si sono riempite dei nominativi e degli indirizzi in tempo record.
«Attendevamo questa data importante - commenta Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto - che con le associazioni e i sindacati
Per alcuni è stato impossibile - come era scontato - trovare gli indirizzi perché non ci sono più eredi o sono irrintracciabili, e bisognerà ricorrere agli annunci sui giornali, mentre per molti che hanno nominato domicilio presso i legali la notifica sarà semplice...».
Appena fissata udienza preliminare gli avvocati saranno in condizione di sottoporre alle parti lese la costituzione parte civile.
La richiesta di indennizzo sarà proporzionata al danno, ma per i casi di morte o di mesotelioma si tratterà certamente di alcune centinaia di migliaia di euro per ogni caso.
Insomma la data dell’udienza preliminare è oggi meno lontana.
Quando, allora l’udienza? Difficile dirlo, ma entro febbraio marzo del 2009 potrebbe anche celebrarsi la prima udienza di quello che è il più grande processo d’Europa, che coinvolgerà un numero enorme di parti lese, si calcola circa 5-6000 persone.
Del resto quella dell’amianto è stata una vera e propria strage. Una strage di cui ci si è resi conto grazie alla partecipazione di tutti - evidenzia Bruno Pesce - anche di coloro che sapevano che per loro tutto era ormai prescritto, cancellato dal tempo, ma che così facendo hanno fatto capire quanto è stato grave il danno, quante sono le persone uccise dal comportamento irresponsabile di chi ha lavorato l’amianto senza precauzioni, causando l’inquinamento mortale di un intero territorio ed esponendo una intera comunità.
Tra le parti lese potranno figurare anche persone che finora non si sono mai costituite anche se - eventualmente - non sono comprese negli elenchi della Procura chiusi a febbraio.
«Fino al dibattimento ci si potrà costituire - dice Pesce - e alcune decine di nuovi casi già si sono aggiunti».
Intanto nelle sedi delle associazioni e dei sindacati si sta lavorando ininterrottamente per informare le persone, esaminando caso per caso, sulla proposta di indennizzo avanzata da Stephan Schmidheiny, uno degli imputati.
«Abbiamo molti casi prescritti o sul filo del rasoio, anche in ragione dei reati che verranno concretamente imputati e che hanno tempi di prescrizione diversi», dice Pesce.
Per il disastro ambientale doloso sono 15 anni, per l’omicidio doloso 10 anni che con le attenuanti potrebbero essere ridotti a sette come nel precedente processo.
A gennaio poi si tireranno le somme e probabilmente verranno anche consegnati gli assegni retalivi alle liquidazioni destinate dal fallimento alle circa 500 famiglie di ex lavoratori interessate: 5.600.000 euro di residuo, una media di 10-11 mila euro per ogni caso.