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Si consolida il Gruppo Crasti

Con l’acquisizione del 60,42% della Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli da Monte dei Paschi di Siena (un’operazione da 208 milioni di euro), Cassa di Risparmio di Asti ha dato vita ad una delle realtà bancarie più importanti del nord-ovest. Ad un mese dalla conclusione della trattativa, il Gruppo astigiano può ora contare su una struttura composta da 1700 dipendenti, 250 filiali (con solo cinque sovrapposizioni tra Crasti e Biverbanca) e 350 mila clienti. Quella in cui si trova il Gruppo in questi giorni è una fase delicata, totalmente dedicata alla riorganizzazione del gruppo, degli sportelli e dell’offerta commerciale. Offerta che, ha specificato Carlo Demartini (vicepresidente di Biverbanca e direttore generale di Crasti) «dovrà rimanere aderente alle esigenze del territorio» e dunque alle famiglie e alle piccole e medie imprese. Con l’operazione Biverbanca, il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti è diventato la terza forza piemontese per numero di sportelli sul territorio, dopo Intesa San Paolo e Unicredit, e anche lo stato sembra presentarsi in buona salute con una raccolta che raggiunge i 21 miliardi intermediati, 14 diretti e con l’utile netto stimato vicino ai 40 milioni di euro. Aldo Pia, presidente di Crasti e Biverbanca, ha ufficializzato la volontà di voler ampliare il credito: «Gli affidamenti potrebbero crescere in un rapporto di 1 a 3 rispetto ad oggi. Tutto senza dimenticare che utilizziamo i soldi dei clienti, il nostro vero patrimonio. Il credito, dunque, verrà elargito con rigore e ponderatezza». A contatto con il territorio Ciò che i vertici di Crasti hanno più volte sottolineato, è la volontà di incrementare e, dove assente, instaurare un continuo rapporto con il territorio, «vera fonte di ricchezza» e anche luogo di operatività della banca. Al primo posto le famiglie e le piccole medie imprese, quest’ultime di un target che potrebbe raggiungere anche i 200 milioni. Conditio sine qua non sarà il rapporto diretto con gli imprenditori, per conoscere la storia dell’azienda e le strategie per il futuro. Un futuro in cui sarà d’obbligo rimanere al passo con i tempi (specialmente in campo tecnologico), ma dove verrà recuperato il vero concetto di “banca territoriale”. Un connubio, quello tra tradizione e modernità, che dovrà concretizzarsi in efficienza e solidità di risposta. Le banche in rete La piattaforma internet su cui sta operando Crasti è all’avanguardia e la volontà dei vertici è di mutare quella su cui sta operando Biverbanca (e portarla ai livelli della capo gruppo) entro maggio. Un ritardo che dovrebbe garantire agli utenti la tranquillità di un cambio senza incovenienti. «Il servizio internet - ha detto Demartini - deve essere complementare alla banca di relazione, dove esiste un rapporto tra le persone». Valorizzazione del personale «Devo dire - ha spiegato Pia - che inizialmente siamo stati accolti con un po’ di freddezza tra i soci, ma i rapporti di collaborazione sono migliorati. Uno degli obiettivi di medio-lungo periodo è proprio la valorizzazione delle risorse umane presenti all’interno di Biverbanca con unaconseguente riposizionamento all’interno della struttura del Gruppo».

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Emanuela Pastorelli

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