Compravano i biglietti del treno dalle agenzie di viaggi e li rivendevano alle ferrovie
di Bruno Cantamessa
Truffa continuata e tentata truffa. Sono le accuse mosse in concorso e a vario titolo a tre persone - tutte originarie della Calabria e componenti di uno stesso nucleo famigliare - residenti a Rivarolo Canavese, in via Pastore: Maria Bevilacqua, 47 anni; Ippolito Mesoraca, 62 anni; Stefania Mesoraca, 24 anni.
Secondo il capo d’imputazione sarebbero gli autori di una serie di truffe messe a segno nel mese di settembre 2007 ai danni di diverse agenzie di viaggi di Casale e di numerose altre località del Piemonte, e di un paio di altri raggiri nei confronti di altrettanti negozi di Morano, Villanova e Colorno, quest’ultimo in provincia di Parma.
Particolare e indubbiamente fantasioso lo stratagemma ideato per commettere le truffe che avrebbero fruttato alcune decine di migliaia di euro. In pratica, utilizzando gli assegni tratti da conti correnti postali aperti presso le filiali di Rivarolo Canavese e Settimo Torinese, e un conto corrente della Banca di Roma attivato in un’agenzia di Volpiano, avevano acquistato centinaia di biglietti ferroviari di cui poi avevano chiesto il rimborso alle Ferrovie, fingendo il loro mancato utilizzo. Due le agenzie di viaggi di Casale - Quadrifoglio e Vince Viaggi - dove erano stati acquistati i biglietti ferroviari, per un importo complessivo di oltre 1700 euro, pagati naturalmente con gli assegni poi risultati scoperti. Secondo l’accusa, ad operare a Casale sarebbero state Maria Bevilacqua e Stefania Mesoraca.
Le due donne sarebbero riuscite a mettere a segno colpi analoghi anche in agenzie di Carmagnola, Settimo Torinese, Caluso, Santhià, Vercelli, Rivoli, Sant’Ambrogio e Siderno, in provincia di Reggio Calabria.
Al terzetto vengono invece contestate le truffe commesse a Morano, nel negozio “Il Sogno”, dove avrebbero acquistato un abito e due camicie da uomo, due abiti da donna e due paia di scarpe per un ammontare di oltre 2200 euro: merce naturalmente pagata con uno degli assegni a vuoto.
Stesso epilogo da “Franco Gioielli”, nella galleria commerciale del Bennet di Villanova , dove furono acquistati tre anelli e due orologi per 722 euro.
Il processo era in programma mercoledì davanti al presidente del Tribunale di Casale Antonio Marozzo, in veste di giudice monocratico, e al p.m. onorario Maria Alaimo, ma l’udienza è stata aggiornata alla data del 4 dicembre prossimo.