Rifiuti di cascina in cascina: cambia il sistema di raccolta in provincia di Alessandria
Il "porta a porta" della città approda in campagna ed offre lo spunto per una nuova modalità di raccolta dei rifiuti agricoli: "di cascina in cascina". Cardine del progetto rispetto al sistema precedente, in vigore dal 1998 al 2006 e basato sull'individuazione di centri dove gli agricoltori potessero portare i propri rifiuti secondo un calendario prefissato, sarà l'assegnazione dell'incarico ad una ditta specializzata per il ritiro dei rifiuti presso le singole aziende agricole.
Il nuovo metodo di raccolta è stato ufficialmente approvato nel corso di un incontro svoltosi presso gli uffici della Provincia di Alessandria alla presenza del presidente Filippi e dei rappresentanti provinciali del mondo agricolo (Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione Italiana Agricoltori). Un cammino comune, quello della Provincia e delle Associazioni di categoria rappresentative del mondo agricolo, intrapreso nel 1998 al fine di elaborare soluzioni efficaci per la gestione dei rifiuti massimizzandone la quota avviata al recupero/riciclo di materia e che, in vista delle novità normative introdotte dal nuovo Testo Unico Ambientale (Decreto Legislativo 152/2006), punta ad offrire un servizio capace di coinvolgere un numero sempre maggiore di aziende agricole.
Presenti tra i soggetti firmatari dell'accordo, che verrà siglato a breve, anche il Cadir Lab (società di servizi responsabile della gestione dei centri occasionali dove le singole aziende conferivano i rifiuti una o due volte all'anno), l'Associazione di Ambito Territoriale Ottimale per la gestione dei rifiuti in provincia di Alessandria (ATO GRA), gli impianti pubblici di gestione dei rifiuti e la ditta Giovanni Grassano di Predosa (a cui sarà affidato il compito di prelevare i rifiuti presso le singole aziende agricole).
«Le aziende che intenderanno aderire all'iniziativa, pronta a partire già dai primi giorni di settembre - dice il presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi - dovranno comunicarlo alle associazioni agricole sottoscrivendo una specifica convenzione, che prevede un ritiro annuale dei rifiuti prodotti direttamente presso la sede dell'azienda, secondo un calendario stilato dalle associazioni di categoria agricole, più ulteriori ritiri, a prezzi vincolati, per quelle aziende con una maggiore produzione di rifiuti. Il giorno prestabilito per il ritiro, la ditta Grassano comunicherà i quantitativi raccolti a Cadir Lab (incaricata di tenere, per ogni azienda, la documentazione prevista dalla normativa), conferendo i rifiuti non pericolosi agli Impianti Pubblici e quelli pericolosi al proprio sito di Predosa».
Il nuovo accordo - spiegano in Provincia - mira ad incentivare le aziende agricole ad una maggiore separazione dei rifiuti, fornendo in cambio un servizio più comodo e molto inferiore, in termini di spesa, alle normali quotazioni di mercato. Il costo si aggirerà intorno ai 150-250 euro all'anno IVA esclusa per conferimento, questo grazie al contributo di 60.000 euro all'anno, per i prossimi tre anni, stanziato dalla Provincia a parziale copertura degli oneri burocratici dell'iniziativa, contenendo i costi a vantaggio degli agricoltori.
«Come soggetti firmatari del nuovo Accordo di Programma - ha aggiunto il presidente Filippi - ci impegneremo a vigilare sulla validità del progetto, valutando, già dal mese di ottobre, i risultati raggiunti, in modo da apportare tempestivamente, laddove sia necessario, eventuali migliorie, insistendo, invece, su quelli che si riveleranno i punti di forza dell'iniziativa».