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Giovedì 30 marzo a Teatro
“Amore Ardore Amarezza", la presentazione del libro di Massimo Caponnetto
«Valenza, città della legalità, città dell’antimafia
Giovedì 30 marzo alle ore 10,15 al Teatro di Valenza ci sarà “Amore Ardore Amarezza", la presentazione del libro “C’è stato forse un tempo - La storia d’amore tra Nino e Bettina Caponnetto” scritto da Massimo Caponnetto.
Un evento con parole, musica e riflessioni su amore e giustizia a cura di Massimo Caponnetto (figlio di Nino e Bettina), Maurizio Primo Carandini (dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Paolo e Rita Borsellino), Chiara Corrao (nipote di Paolo Borsellino - Centro Studi Paolo e Rita Borsellino), Gabriele Stillitano (voce recitante) e l’Orchestra della Pascoli (Istituto Comprensivo Paolo e Rita Borsellino).
Così il preside Carandini presenta l’iniziativa: «14 dicembre 2021: intitolazione del nostro Istituto Paolo e Rita Borsellino con Don Luigi Ciotti, Gian Carlo Caselli, Vittorio Teresi, Marta Fiore. 30 marzo 2023: si parla di Antonino Caponnetto, della sua vita, della sua storia. Due date che confermano quanto la nostra scuola desideri essere memoria operante ricordando persone e fatti che obbligano tutti noi a riflettere, a pensare, ad agire».
E ancora: «Legalità. Una parola che contiene tanti significati profondi e portanti per una comunità. Una parola che spesso è stata messa da parte, soppressa da interessi non conformi al vivere civile. È fondamentale oggi per formare gli adulti del domani, insegnare sin dai banchi di scuola i valori legati alla legalità. Così diventano esempi da seguire Paolo Borsellino, Rita Borsellino e, oggi, Antonino Caponnetto».
Continua Carandini: «La memoria non mente mai, recitava lo striscione che i ragazzi portavano in corteo il giorno dell’inaugurazione. “E’ una memoria viva”- ebbe a dire Don Ciotti – “ qui in questa scuola vivono Paolo e Rita che ha speso tutta la sua vita perché il fratello continuasse a vivere”. Proprio come Antonino Caponnetto che, subito dopo l’attentato di via D’Amelio ebbe a dire “È finito tutto”. Si pentì immediatamente di questa frase e seguendo l’ispirazione di Rita Borsellino spese tutti i suoi giorni di vita per gridare ad alta voce agli studenti delle scuole italiane “No alla mafia, sì alla legalità” diventando per tutti nonno Nino».
E conclude: «Il libro scritto dal figlio Massimo racconta la storia di Nino, del Giudice Caponnetto, di un uomo e dei suoi andirivieni esistenziali. Percorsi dolorosi. Uomo mite e dolcissimo ma fiero di carattere. A chi gli chiese il perché del suo essere a Palermo rispose semplicemente “Perché sono siciliano e desidero restituire libertà e dignità alla Sicilia. Un libro da leggere tutto di un fiato, un libro da gustare pagina dopo pagina. Valenza, città della legalità, città dell’antimafia».
L'incontro sarà poi in replica alle ore 17,30 al Centro Comunale di Cultura.
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