È un momento negativo per le comunicazioni telefoniche. A Valmacca, Morano sul Po e Camino lamentano enormi disservizi sia per gli enti pubblici che per i privati.
A Valmacca da martedì pomeriggio non funzionano i telefoni: «Una situazione insostenibile - afferma il sindaco Giancarlo Lodi - sono tre giorni che il paese è completamente isolato. Da quello che abbiamo saputo si tratta di cavo interrotto presso la Vibac a Ticineto. Un guasto che ha paralizzato le comunicazioni di Valmacca e che al momento (le 12 di giovedì 31 gennaio n.d.r.) non è ancora stato riparato».
Una situazione che ha penalizzato soprattutto gli anziani ma anche gli uffici pubblici proprio quando gli utenti erano chiamati ad importanti incombenze: «Pensiamo alle Poste, al Comune, alla Casa di Riposo. Va bene che ci sono i cellulari, ma qui a Valmacca la telefonia mobile non è proprio ben servita. Ho segnalato la situazione ai Carabinieri di Ticineto che si sono subito informati su cosa stava succedendo. Pare che la situazione si dovrebbe risolvere entro oggi. Se non dovesse succedere, domani mattina (venerdì 1° febbraio n.d.r.) fare subito denuncia per interruzione di servizio pubblico. Secondo me quando c'era la SIP le cose andavamo meglio».
A Morano sul Po invece è da lunedì che manca il servizio Adsl della Telecom: «Enti pubblici e privati cittadini - commenta il sindaco Enzo Piccaluga - sono completamente bloccati. Gli uffici comunale devono trasmettere importante dati alla Regione ma non riescono: si tratta di documentazione per avere dei contributi. Se non riusciamo a farlo entro una determinata scadenza come facciamo? A chi addebitiamo questa perdita?». Il primo cittadino inoltre fa sapere che il servizio Adsl non ha mai funzionato bene in paese: «Quasi ogni giorno dobbiamo registrare almeno un'ora di assenza di servizio. Non è una bella cosa, ma uno attende e poi si connette. Invece adesso da quattro giorni - ci ha detto giovedì mattina - il servizio è totalmente assente. Inoltre cerchiamo di contattare il gestore Adsl ma è come fare un buco nell'acqua: tutte le volte ti rispondono in modo interlocutorio e non risolvono il problema».
Servizio Adsl bloccato da giorni da un lato e attivazione dell'Adsl a carico di cittadini che non ne avrebbero fatto richiesta dall'altro: è una situazione curiosa quella che si sta verificando a Camino in queste ultime settimane. «E molto grave - aggiunge irritato il sindaco Sergio Guttero - tanto che abbiamo provveduto ad inviare due lettere secche alla Telecom chiedendo urgentemente spiegazioni ed interventi». A Camino il servizio Adsl è stato attivato circa quattro mesi fa: «Inizialmente funzionava bene sennonché la linea è interrotta da circa una ventina di giorni. Abbiamo sollecitato la Telecom ad intervenire in più occasioni ma fino ad oggi nulla si è ancora sbloccato. Parrebbe che la linea sia sovraccarica a causa del gran numero di richieste di attivazione inoltrate».
Sia come sia, i cittadini - paganti - sono imbufaliti: «Abbiamo chiarito alla Telecom che questo comportamento contribuisce ad inibire lo sviluppo di un territorio che si sta prodigando per crescere a livello di espansione economica, oltre che a causare danni al singolo cittadino che paga un servizio di cui non può usufruire. Diffidando la società per l'interruzione di questo pubblico servizio, ci siamo anche riservati di procedere per vie legali. Abbiamo messo al corrente della situazione anche il Presidente della Provincia Filippi, oltre che Carabinieri e Prefetto».
Ma il Comune ha dovuto affrontare anche un altro problema legato alla Telecom: diversi cittadini hanno lamentato di essersi visti recapitare lettere che annunciavano che, in caso di mancata risposta contraria, sarebbe stato attivato il servizio Adsl, sulla base di accordi verbali precedentemente intercorsi: «Tutti hanno detto di non avere mai fatto richieste del genere e così - spiega Guttero - ci siamo sentiti in dovere di intervenire: la nostra popolazione è in larga parte composta di persone già con una certa età che potrebbero essere impreparate a gestire la situazione. Anche qui abbiamo scritto alla società - segnalando l'accaduto anche a Carabinieri e Procura della Repubblica perché valutassero gli estremi per azioni procedurali di ufficio a tutela della cittadinanza di Camino».