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Domenica 5 ottobre

Il 60° anniversario della guarigione miracolosa di suor Luigina Traverso

Incontro nella chiesa di Sant'Antonio a Casale

Domenica 5 ottobre l’Oftal di Casale Monferrato organizza un incontro per il 60° anniversario della guarigione miracolosa di suor Luigina Traverso.

Alle ore 15 nella chiesa di S. Antonio a Casale “Riflessioni con suor Luigina Traverso”: interverranno Gianni Sacchi, vescovo di Casale, Alceste Catella, Gian Paolo Angelino e Alessandro De Franciscis che dialogheranno con il giornalista Fabio Bolzetta. A seguire la messa solenne celebrata da Alceste Catella, vescovo emerito di Casale.

Anno domini 1965, suor Luigina Traverso (nata il 22 agosto 1934 a Novi Ligure) appartenente all’ordine delle Figlie di Maria Ausiliatrice, aveva 30 anni. Colpita da lombosciatalgia paralizzante in meningocele, aveva già subito tre operazioni non risolutive alla colonna vertebrale.

Costretta a letto e senza speranza (le avevano anticipato una morte per leucemia) chiede alla Madre superiora della sua comunità, allora a Tortona, il permesso di recarsi in pellegrinaggio a Lourdes, dove non era mai stata, per chiedere la guarigione alla Madonna.

La sua partenza, avvenuta a fine luglio del 1965: un viaggio faticoso che l’ha vista attendere il treno stesa sulla tavola della sala d’aspetto della stazione, viaggiare coricata in cuccetta con uno specchio in mano per poter vedere i paesaggi che scorrevano fuori dal finestrino, scendere in barella.

Giunta a Lourdes il primo medico che la visitò le suggerì, se voleva guarire, di “fare la petulante con la Madonna e di bagnarsi due volte al giorno in piscina”. Il 23 luglio, mentre pregava durante la processione del Santissimo Sacramento, racconta di aver sentito “freddo e caldo, tremavo, la barella si muoveva tutta”.

Mi chiesi: «Che cosa mi capita? Guarirò mica? Ho provato a muovere il piede e ho detto alla mia dama che volevo provare a camminare! Non appena la mia direttrice si accorse del fatto mi disse di stare zitta, non dire niente. Temeva fosse autosuggestione. Mi hanno portata immediatamente nella mia stanza dove ho voluto le mie calze e mi sono vestita».

Suor Luigina riottiene così l’uso delle gambe e il giorno dopo affrontò l’esplanade di Lourdes senza nemmeno la mano della sua direttrice, dopo circa 2-3 anni di immobilità. Tornata a Tortona è attesa da moltissimi amici e curiosi che l’aspettano sulla pensilina del treno, ma suor Luigina, che non gradiva avere pubblicità, scavalca i binari e, gambe in spalla, si allontana dalla stazione per non essere circon-data dalla stampa. Si rifugerà per un periodo in montagna.

Il suo medico dopo la visita redige un chiaro referto: “Tornata da Lourdes inspiegabilmente guarita”.  Ma sarà solo nel 2011 che da Lourdes viene trasmessa al vescovo di Casale Monferrato, Alceste Catella, la comunicazione inerente la guarigione di suor Luigina Traverso, che un certificato del Co-mitato Medico Internazionale giudicava non spiegabile allo stato attuale delle conoscenze.

Di conseguenza il vescovo dichiarerà che si è trattato di un miracolo, il sessantottesimo di Lourdes riconosciuto.


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