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Regione Piemonte
Deposito nazionale rifiuti radioattivi: su 51 aree individuate cinque sono in Piemonte, tutte in provincia di Alessandria
Audizione in Commissione Ambiente

«In Commissione Ambiente, presidente Sergio Bartoli, si è svolta l’audizione dei vertici Sogin, la società che ha il compito localizzare, realizzare e gestire il Deposito unico nazionale per i rifiuti radioattivi», fa sapere la Regione Piemonte.
«Proseguono gli atti preliminari e tutte le complesse verifiche necessarie per individuare l’area in cui verrà costruito, entro il 2039, il Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi – ha spiegato Annafrancesca Mariani, direttrice Sogin del Deposito unico nazionale e del Parco tecnologico – si tratta di un’infrastruttura di superficie che consentirà di ottimizzare la gestione dei rifiuti radioattivi prodotti dall’esercizio e dallo smantellamento delle centrali e degli impianti nucleari italiani (circa 60% del totale) e dalle attività di medicina nucleare, industria e ricerca scientifica (circa 40%). Servirà per sistemare in via definitiva 84.000 mc dii rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e a stoccare temporaneamente 14.000 mc di rifiuti a media e alta attività, in attesa della disponibilità del deposito geologico di profondità, per la loro sistemazione definitiva».
«L’iter di localizzazione del sito - ha proseguito la direttrice - è iniziato il 5 gennaio 2021 con la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee sulla base dei criteri di localizzazione definiti dalla Guida Tecnica dell’ISPRA, si concluderà nel 2029 con l’autorizzazione a realizzare il Deposito, mentre nel 2039 è stimata la sua entrata in funzione».
Il Deposito nazionale occuperà un’area di 110 ettari (più 40 per il Parco tecnologico annesso) e permetterà di sistemare per i prossimi 300 anni i rifiuti radioattivi, oggi stoccati in decine di depositi temporanei. La realizzazione del Deposito costerà 1,5 miliardi e la sua costruzione genererà più di 4mila posti di lavoro.
«Cinquantuno le aree idonee per l’impianto individuate in tutta Italia, in Piemonte sono cinque e si trovano tutte in provincia di Alessandria: Bosco Marengo-Novi Ligure, Alessandria-Oviglio, Alessandria-Quargnento, Castelnuovo Bormida-Sezzadio, Fubine Monferrato-Quargnento».
Per chiedere chiarimenti alla direttrice Mariani sono intervenuti i consiglieri: Pasquale Coluccio (M5s, che aveva richiesto l’audizione), Domenico Ravetti (Pd), Alice Ravinale (Avs), Vittoria Nallo (SuE), Sarah Disabato (M5s), Davide Buzzi Langhi (Fi), Nadia Conticelli (Pd), Roberto Ravello (FdI), Gianna Gancia (Lega).
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