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A scuola
Le impronte digitali per controllare il lavoro dei presidi... ed è polemica
Un serrato dibattito
E se per amministrare bene un’azienda pubblica o privata occorrono preparazione, conoscenza e formazione oltre che al buon senso, al doveroso impegno non sono certamente dispensati, primi tra tutti, amministratori e ministri.
Premessa che dovrebbe essere fondamento irrinunciabile per un democratico stato di diritto, ma che, evidentemente, non sempre risulta esserlo. È il caso delle dibattute impronte biometriche, a cui pare saranno costretti i dirigenti scolastici (presidi), per comprovare la presenza in servizio, così come disposto con un provvedimento dal ministro Giulia Bongiorno.
E tra la contrarietà generale, resta la convinzione che al dicastero della Pubblica Istruzione manchino conoscenza e consapevolezza delle priorità e delle condizioni reali. E dirigenti casalesi come la pensano? Sono contenti che misurino il lavoro «scoprirebbero solamente che i presidi sono sempre a scuola: mattino, pomeriggio e, talvolta, anche la sera...».
servizio su "il Monferrato" di martedì 16 aprile
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