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Presentazione

Progetti e proposte per rilanciare Casale e il Monferrato

Organizzata da Nuove Frontiere

Valorizzazione di Casale Capitale del Monferrato, del Monferrato casalese e del Monferrato storico. Passano per questi tre campi le idee dell’associazione Nuove Frontiere ampiamente esposte, mercoledì sera, alla Manica lunga del Castello in occasione della presentazione di una pubblicazione dell’associazione contenente, per l’appunto, tali proposte.

«La città di Casale dispone di una storia straordinaria di cui può legittimamente essere fiera - si legge nella premessa del volumetto - deve pertanto riprendere il ruolo storico, culturale e istituzionale che le spetta di leadership del Monferrato. Casale deve puntare a svolgere un ruolo di leadership nella diffusione di una omogenea identità comunitaria e territoriale fondata storicamente e culturalmente, motivandola fortemente ed uniformemente con continuità e con un approccio multidisciplinare e diversificato. Successivamente, occorrerà proiettarla anche all’esterno. Si ritiene che l’attuale diffusa conoscenza del Monferrato all’esterno dei suoi confini sia più attribuibile alla società civile, che non per il tramite di onerose agenzie di promozione turistica che si sono limitate ad attività convenzionali e di modesta entità».

A condurre la serata è stato il direttore de “Il Monferrato” Pier Luigi Buscaiolo: «Il libro presenta una serie di proposte e progetti che si possono realizzare a breve, medio e lungo termine: dall’arte alla cultura, dal turismo allo sport, nell’ottica di promuovere un’economia di territorio, per elevare la qualità della vita in Monferrato. Obiettivi piccoli e grandi  da discutere e condividere, che possono essere raggiunti solo con il contributo di tutti. Serve però una regia, un punto di riferimento per la nostra comunità, che negli anni è venuto a mancare. Una Fondazione per il Monferrato con lo scopo di aiutare a far crescere la nostra economia: una sorta di Agenzia di Sviluppo, proposta alcuni anni fa, e che purtroppo non è stata costituita. Una Fondazione che non deve gravare sulle casse degli enti locali ma reperire le risorse fuori Monferrato».

A fare gli onori di casa è toccato al presidente di Nuove Frontiere Pier Augusto Mesturini.

«Il libro - ha detto Mesturini in relazione alla pubblicazione in vendita alla simbolica cifra di 2 euro - contiene idee e proposte prodotte dal 2007. Mi sono subito entusiasmato e ho voluto pubblicarle perché è una guida di suggerimenti per l’Amministrazione e per i cittadini». Il presidente ha, poi, brevemente sintetizzato i contenuti del libro il cui scopo è anche quello di «promuovere Casale Capitale del Monferrato, mai promosso davvero e seriamente come brand. È importante avere un marchio: e noi abbiamo registrato un logo da promuovere».

Sulla necessità di un brand si è soffermato anche Massimo Debernardi: «Il territorio necessita di una sua bandiera e il brand deve essere riportato sui prodotti del territorio. Perché non indire un concorso scolastico per studiare un marchio?».

Il castello

«Lo concepisco con una finalità prettamente museale», ha detto Mesturini individuando alcune mostre che, secondo Nuove Frontiere, ben potrebbero alloggiare nella fortezza cittadina: una mostra permanente del Marchesato e una mostra del Risorgimento in Monferrato.

Da non sottovalutare, ha rimarcato il presidente, anche una valorizzazione dei sotteranei di Casale, magari attraverso la realizzazione di un percorso museale.

Una Provincia federata

Tra le proposte dell’associazione c’è anche quella di una cosiddetta “Provincia federata”, ovvero uno svincolamento da Alessandria se non, addiritrtura, la creazione di una “Provincia del Monferrato”.

Il turismo sportivo

«Abbiamo il Palazzetto che offre notevoli occasioni di arrivi in città: perché non offrire pacchetti per coloro che vengono da fuori?». Mesturini ha anche portato ad esempio “Monferraglia”, la manifestazione per appassionati di motorini che, negli ultimi anni, portava a Casale oltre 5mila persone.

Bisogna conoscere la storia

Un intervento particolarmente passionale quello storico di Claudio Martinotti Doria: «Dobbiamo raccontare al turista cose vere, non fandonie, non miti o leggende».

Martinotti Doria ha portato ad esempio il poster realizzato per la riapertura del castello: «La prima parte sono tutte castronerie: sono decenni che si sa che questa genealogia non è corretta». Alcuni esempi di teorie da abbandonare? Aleramo non è vero che fu il primo Marchese; il termine “Monferrato” etimologicamente significa “monticello fortificato” («Un monticello che il prof Settia individua attorno a Valenza»); Alasia/Adelasia non si sa chi fosse, è un mito; il 967 non è l’anno di fondazione del Monferrato perché fu solamente una conferma dei feudi di Aleramo già posseduti da decenni. «La storia è ricca di suo di ingredienti curiosi - ha concluso Martinotti Doria - non occorre inventare o falsificare nulla. Il vero salto di qualità sarebbe iniziare a raccontare la vera grandezza e il prestigio del Marchesato».

Monferrail

“Monferrail” è il nome del progetto di Alessandro Abbate, consigliere comunale di “Ritrovare Casale”, per il recupero dei binari della linea ferroviaria Casale-Asti.

È stato Abbate stesso a parlarne: «Un pedalò ferroviario a 4 posti per rivalorizzare l’infrastruttura. È un progetto per il territorio e per attrarre turisti e appassionati. In Italia non esiste ancora, sarebbe il primo, non lasciamoci scappare l’opportunità».

Il dibattito

Al termine della presentazione, un lungo dibattito si è innescato con molti partecipanti: tra i più sentiti quelli di Gianni Calvi e Tata Spada, che si sono soffermati sul ruolo delle guide, ed Elio Cielo, che ha ricordato come sia opportuno risalire anche alle origini romane del Monferrato. «Il nostro è un appello all’unità - ha concluso Mesturini - siamo aperti al dialogo con tutti».

altri servizi sulla serata su "Il Monferrato" di venerdì 6 settembre


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Veronica Spinoglio

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