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  • 13 maggio 2021
  • Casale Monferrato

A Pozzo S. Evasio

Una "casa d’aste" per le carte Pokémon

Un cofanetto da 80mila euro

Inquadrature sui dettagli. Le carte Pokémon sono state esaminate nei minimi particolari e con estrema delicatezza

Se vi dicessi che Casale è stata al centro di un evento che ha fatto guadagnare a qualcuno una decina di migliaia di Euro in una sola serata, cosa pensereste? Una vincita in una tabaccheria del centro? E’ stato aperto un casinò nel castello? Invece no, questa è una storia che parla di imprenditoria locale, di new-new economy e della passione dell’umanità fin dai suoi esordi: il collezionismo.

Oppure, se preferite, parla di Pokémon. Andiamo con ordine. Giovedì 6 maggio siamo stati negli studi dell’innovativa Digital Factory nata a Casale. Vi ricordate? Ne abbiamo parlato sul Monferrato del 5 febbraio: tre soci, Angelo Francese, Orio Navarra e Roberto Buffa; due importanti brand dell’intrattenimento digitale: Pepegas, per la produzione di contenuti video, e Gametime, network leader nel gaming, più un maxistudio con un green screen tra i più grandi d’Italia.  Ora che hanno completato l’allestimento e realizzato una cabina di regia fantascientifica non hanno nulla da invidiare alle grandi major televisive, ma siamo tornati a trovarli anche perché l’evento con cui la struttura è entrata a regime si preannunciava memorabile, almeno per il web. Il protagonista della serata è Federic, youtuber specializzato in Pokémon con 650.000 followers.

E proprio da questi studi, a un passo da Pozzo Sant’Evasio, Federic ha condotto una serata live su Twitch, insieme ai suoi colleghi Dario Moccia, Masseo e Cydonia (insieme fanno un altro milione e mezzo di spettatori su Youtube).  Ma la vera star della diretta è un cofanetto della prima edizione italiana di Pokemon. 

L’oggetto in questione sta lì sulla scrivania dei conduttori, trattato un po’ come una reliquia e un po’ come un’opera d’arte moderna. Rivestita da una protezione di plexiglass c’è una scatola di cartoncino rimasta intatta nel suo cellophane dal 1999, quando venne acquistata in una edicola di Latina per 100.000 lire. Chiusi lì dentro da 22 anni ci sono 36 pacchetti con 11 carte ciascuno di cui almeno una carta su trenta olografica e più rara.  Ogni pacchetto è già stato pre-venduto a collezionisti per 1.600 Euro e questi aspettano collegati e trepidanti di scoprirne il contenuto. È un affare perché, considerando il valore medio delle carte possibili, l’intero blocco è valutato tra i 70.000 e gli 80.000 Euro.  E poi potrebbe sempre esseri quelle che vengono chiamate “Gem Mint”: carte introvabili in condizioni perfette dal valore di un diamante. Per i collezionisti italiani questo Santo Graal dei Pokémon si chiama Charizzard gradazione 10, valore stimato 50.000 Euro. Si sa che ne è stato stampato uno, non si sa dov’è. Magari proprio lì dentro.

Se questo farà sorridere gli over 50 come me, ricordo che i nostri nonni erano alla ricerca del Feroce Saladino de La Perugina, i nostri padri hanno investito in Gronchi Rosa e il nostro Cucureddu, ottenuto sacrificando la merendina nel ’75, oggi vale mezzo stipendio. Quindi perché stupirsi di questo mix tra un’asta di Bolaffi e ‘affari al buio’, condotto da trentenni che hanno passato la loro infanzia a cercare Pokemon.  L’unica differenza è che i trentenni conoscono la rete. Alle 20.35 lo streaming parte e il counter dei collegamenti gira come una slot machine attestandosi a 21.000 persone. L’attesa per scoprire cosa ci sarà in quelle bustine è palpabile in ogni commento.

Con lo stesso aplomb che avrebbe un esperto di Sotheby nel descrivere paesaggisti inglesi del ‘700, Moccia spiega che “non dobbiamo pensare che i Pokemon siano soltanto una specie di valuta alternativa” e passa a illustrare i pregi di un’edizione italiana considerata di maggior qualità rispetto alle altre. Sottolinea le differenze di segno e colori da quelli giapponesi e ci racconta soprattutto l’importanza e l’evoluzione che hanno avuto i primi disegni dei Pocket Monsters nell’iconografia pop arrivata fino a noi.

Poi, con l’aiuto di Marta di Pokémon Station, si cominciano ad aprire prima il pacco poi le bustine. L’operazione è letteralmente chirurgica: guantini, bisturi e tanta attenzione. Ogni pezzo viene valutato e poi immediatamente sigillato in bustina singola per essere consegnato, non a un museo, ma al suo acquirente. L’operazione dura 3 ore intervallata dagli interventi degli ospiti di Federic.  Tre ore dove scopriamo tutto, ma veramente tutto, su ogni Pokémon: poteri, evoluzione, ma persino chi sono i disegnatori dei singoli mostri.

Per tutta la serata i contatti non scenderanno mai sotto i 15.000, due giorni dopo le visualizzazioni saranno 260.000. C’era Charizzard al livello 10? Mi spiace, dirvelo sarebbe uno spoiler troppo grosso, trovate l’intera serata sul canale Twitch di Federic (https://www.twitch.tv/videos/1013331716). Guardatelo e godetevi la suspence ad ogni bustina. Intanto noi organizziamo una live per vendere Cucureddu.


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