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  • 03 aprile 2014
  • Casale Monferrato

I presidi scrivono ai candidati sindaci: «Certe questioni fondamentali non possono essere considerate temporanee»

I presidi degli Istituti Superiori di Casale (Carla Rondano del leardi, Mauro Bosco del Sobrero e Riccardo Calvo del Balbo) hanno scritto una lettera aperta ai candidati sindaci di Casale. I dirigenti chiedono una continua attenzione sui temi che attanagliano le scuole casalesi: servizi di trasporti per alunni, la volontà di non adottare la settimana corta e la stabilizzazione di interventi per l’inclusione dei disabili. La pubblichiamo integralmente... Stimatissimi Candidati, nel ringraziarvi per l’impegno e l’attenzione che dimostrerete nei confronti delle istanze della scuola superiore casalese, ci permettiamo di ricordare a tutti voi alcune questioni fondamentali, le soluzioni delle quali non possono essere considerate né temporanee, né transitorie. In primo luogo, ricordiamo che scadrà alla fine dell’a.s. l’intervento-tampone messo in atto con un trasporto sostitutivo su gomma al fine di ovviare ai gravissimi inconvenienti che si sono determinati con la modifica dell’orario sulla linea ferroviaria Chivasso-Alessandria. Siamo molto preoccuparti perché questa soluzione provvisoria ha dei costi sicuramente troppo elevati e sarebbe indispensabile tornare ad avere su quelle linee un trasporto su rotaia che sia commisurato davvero alle esigenze delle scuole casalesi. Ci è stato spiegato che tutto dipende dalla mancanza di un sottopasso a Chivasso che permetterebbe il rapido transito dal binario tronco al resto della stazione e che a causa di questo inconveniente i treni devono transitare obbligatoriamente sugli altri binari, con modalità orarie impossibili da integrare con le nostre esigenze. Facciamo presente che noi non entriamo nel merito delle soluzioni, ma che la scelta del trasporto su gomma in alternativa a quello su rotaia significherebbe di fatto la chiusura della nostra stazione perché verrebbero meno gli studenti pendolari che sono il nucleo più significativo dell’utenza della nostro nodo ferroviario. In seconda battuta, ricordiamo che per la conformazione del territorio di riferimento delle nostre scuole (dalla Lomellina al Chivassese, all’Alessandrino, al Basso Vercellese, all’Astigiano, …) e per la ricchezza dell’offerta formativa peculiare e caratterizzante i nostri Istituti (corsi di lingue con lettrici madrelingua, corsi ed esami dell’ECDL, corsi di guida sicura, attività di recupero e potenziamento, corsi di avvicinamento all’università, …) non è e non sarà possibile per il futuro alle scuole superiori del Territorio casalese ridurre l’orario scolastico su cinque giorni alla settimana, né – tantomeno – modificare la conformazione oraria (7.45-13.00), così come avvenuto nel Vercellese e in altre zone della nostra Provincia. A supporto della nostra tesi, non semplice supposizione, due fatti suffragano tale richiesta: dai questionari di customers satisfaction somministrati alle famiglie in tutte le nostre scuole emerge netta da parte degli utenti la preferenza per un orario articolato su 6 giorni e non su 5; l’aver sperimentato lo spegnimento dell’impianto di riscaldamento per più di un giorno (vacanze, ponti e simili) ci ha dimostrato che non si ha un risparmio energetico effettivo, dal momento che alla riaccensione serve un maggior tempo e una maggiore potenza di calore per raggiungere in tempo ragionevole e utile il comfort termico. La crescita di iscrizioni degli alunni del Vercellese, rilevata da tutti i nostri Istituti proprio in quest’ultimo anno scolastico, ci fa capire la scarsa efficacia dell’esperimento condotto in quella provincia; inoltre la necessità conseguente di reintrodurre le lezioni pomeridiane replicherebbe per il pomeriggio i problemi di orario ferroviario già sperimentati per il mattino, con un peso ancora maggiore per gli alunni viaggianti ( non dimentichiamo che circa il 50% dei nostri allievi proviene dal teritorio! ) . Le nostre scuole, poi, non dispongono di strutture per la mensa e, in tempi così difficile per le Province, con la necessità di un’azione sussidiaria da parte delle scuole per manutenzione e per funzionamento, non crediamo realistico che si possa dotare in tempi utili i nostri istituti di questo tipo di locali. Da ultimo, ci permettiamo di evidenziare l’importanza degli educatori professionali per le nostre scuole, servizio che Regione e Provincia garantivano attraverso il modello organizzativo comunale. Non ci sembra nemmeno ipotizzabile tornare indietro al modello di alcuni anni fa malgrado il bilancio comunale, perché ormai molti alunni disabili, nonostante la carenza di docenti di sostegno (casi gravi e gravissimi hanno alle superiori al massimo 6-9 ore) sono organicamente inseriti nel percorso curricolare finalizzato al diploma. È indispensabile che i nostri Comuni, futuri gestori della Provincia, mettano al primo posto questi interventi tra quelli richiesti alla Regione, sottolineandone la valenza imprescindibile per il regolare avvio delle lezione e il garantire una reale pratica di inclusione. Crediamo che questo nostro contributo alla riflessione possa essere utile per impegnare tutti i futuri candidati a Sindaco e alle Rappresentanze regionali a un contratto di territorio vincolante per le parti.

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Doriano Costanzo

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