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  • 26 febbraio 2019
  • Casale Monferrato

Teatro / Martedì alle 21 Giacomo Poretti interpreta un suo monologo al Municipale di Casale

Ma come si fa un’anima?

“Una domanda che è nata insieme a mio figlio Emanuele”

Un’altra serata che si annuncia “leggera” - oggi alle 21 al Teatro Municipale - dopo il divertissement di Baliani e Accorsi della scorsa settimana sull’Orlando furioso.

Leggero (fino all’impoderabile, anzi) anche l’oggetto che Giacomo Poretti ha scelto per il monologo di cui è interprete, ma che anche scritto di suo pugno. 

Leggero però estremamente impegnativo: l’anima.

Chi conosce il trio Aldo, Giovani e Giacomo nella vita reale afferma che - fra i tre amici - proprio Giacomo sarebbe il più profondo; mentre Giovanni è il più chiacchierone e Aldo (chi lo direbbe mai) è il più introverso fino a essere persino un po’... “musone”.  

Comunque... al Giacomino nazionale l’idea di questa sfida frullava in testa da tempo.

«Il progetto di questo monologo - spiega infatti - ce l’avevo in testa da quando è nato mio figlio Emanuele. In quell’occasione venne a trovarci in ospedale un anziano sacerdote che mia moglie e io conoscevamo bene. Si complimentò con noi e ci disse: bene, avete fatto un corpo, ora dovete fare l’anima. Questa frase mi è rimasta dentro per molto tempo, si è sedimentata finché non mi sono deciso ad affrontare la questione, un compito certo non facile. Per affrontarla ho usato il linguaggio dell’umorismo e dell’ironia...».

E così alla fine è nato “Fare un’anima”.

Giacomo Poretti, (Busto Garolfo, 26 aprile 1956) ha fatto diversi mestieri prima di decidere - nel 1984 - che la sua strada era il teatro. Si iscrive all’accademia teatrale di Busto Arsizio, dove incontra Marina Massironi, compagna di scene nel duo “Hänsel e Strudel”, che li vedrà girare per locali e villaggi turistici fino al 1989. Nel 1991 l’incontro di Giacomo con Aldo e Giovanni: li accomuna una visione vivace e semplice della comicità, fatta di un equilibrato ed efficace connubio tra l’immediatezza della battuta verbale e l’abilità mimica. Da lì in poi il grande successo che tutti conoscono. 

Giacomo è anche autore di due best seller editi da Mondadori: Alto come un vaso di gerani (2012) e Al paradiso è meglio credere (2015). Insieme ad Aldo e Giovanni scrive Tre uomini e una vita. La nostra (vera) storia raccontata per la prima volta (Mondadori, 2016) a cura di Michele Brambilla.

È stato ed è editorialista di importanti quotidiani.


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Silvio Morando

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