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La storia

Solidali con Monteu: «Un buon segnale»

All’orizzonte una (si spera evitabile) chiusura della chiesa

Non ha lasciato indifferenti l’appello di don Piero Massaglia, parroco di Monteu da Po, ultimo baluardo della Diocesi di Casale. Abbiamo raccontato la sua storia (e, anzi, la storia di una comunità) sul numero di martedì: una parrocchia in sofferenza economica con un debito di 6mila euro che è sfociato nella chiusura del metano proprio nei giorni di Natale, una casa parrocchiale inagibile, un impianto elettrico da rifare, solo per citare alcune criticità della parrocchia di San Giovanni Battista retta, dal 2004, da don Massaglia. All’orizzonte una (si spera evitabile) chiusura della chiesa.

Da L’Aquila, ci aveva detto il parroco del paese di nemmeno 900 anime, erano arrivate le prime promesse di aiuto. Ma già mercoledì, un’altra sorpresa: «Ho ricevuto un’offerta da una coppia venuta apposta a messa a Monteu da Novara. È stato un bel gesto». Nella giornata di martedì, inoltre, don Massaglia ha incontrato il vescovo Sacchi per illustrargli la situazione: «L’incontro è andato bene - ci dice il parroco di Monteu - sul lato pratico non si è ancora risolto nulla, ma abbiamo iniziato ad affrontare la questione: era una situazione che si trascinava da tempo e andava affrontata. Ora confido nell’aiuto del Signore». Don Massaglia non è assolutamente scoraggiato, anzi: «Sono tranquillo. Guardiamo l’aspetto positivo: la solidarietà è sempre un buon segnale».


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Silvio Morando

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