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  • 11 agosto 2023
  • Vercelli

Alta formazione

I 25 anni dell’Upo, piccolo Ateneo diventato grande

Primo quarto di secolo festeggiato il 31 luglio: il bilancio del rettore prof. Avanzi

L’Università del Piemonte Orientale, il 31 luglio, ha festeggiato 25 anni. Pubblichiamo ampi stralci del bilancio tracciato dal rettore prof. Gian Carlo Avanzi.

L’Università del Piemonte Orientale è stata istituita nel 1998, scorporando strutture, beni mobili e immobili, dotazioni, personale, studenti, rapporti giuridici dall’Università di Torino secondo il modello del decentramento e dell’autonomia universitaria che si era formato nel corso degli anni ottanta-novanta.

UPO è diventata un esperimento di successo senza precedenti, con risultati davvero lusinghieri. C’è stata infatti un’adesione immediata e convinta delle comunità locali all’offerta formativa proposta; negli anni UPO è diventata poi un’indiscussa eccellenza nel campo della ricerca scientifica e, soprattutto, ha inciso sulla base economica locale in termini di occupazione aggiuntiva e di investimenti. Il dato più sorprendente è dimostrato dal “bilancio sociale positivo” che UPO ha realizzato con un sensibile aumento del livello d’istruzione e della qualificazione socio-professionale della popolazione attiva. Il numero degli iscritti all’UPO (7.539 nell’anno accademico 1998-99, 16.727 nel 2022-2023: più che raddoppiati) è sicuramente dovuto alla maggiore fiducia che la popolazione del territorio del Piemonte orientale ha sviluppato negli anni, nonostante la presenza di altri atenei fortemente competitivi in Piemonte, Lombardia e Liguria che tradizionalmente attraevano molti studenti di queste zone.

L’Ateneo ha svolto sul territorio un significativo ruolo di ascensore sociale, dando la possibilità di conseguire la laurea a più di 45mila studentesse e studenti dalla sua istituzione, dei quali il 76% tuttora proviene da famiglie che non annoverano ancora una laureata o un laureato al loro interno. 

La pura espansione numerica non è l’unico elemento di interesse nel processo di crescita dell’UPO. Osservando la provenienza geografica degli immatricolati 2001-2023, si è registrato un forte cambiamento da Ateneo, dapprima rivolto quasi esclusivamente al territorio del Piemonte orientale, ad Ateneo sempre più capace di attrarre studenti provenienti da altre regioni d’Italia e da Paesi stranieri.

Il Piano strategico 2019-2024 ha contribuito a una nuova fase di sviluppo, caratterizzata da alcune linee di indirizzo che hanno ulteriormente e profondamente migliorato il nostro Ateneo: la centralità della studentessa e dello studente, cui dedicare più servizi, più diritto allo studio, e un’attenzione particolare alla tutela di coloro che provengono da famiglie a basso reddito; la contaminazione delle idee, per avviare progetti di eccellenza e costruire inter- e trans-disciplinarità, le vere sfide della ricerca e delle professioni del futuro; lo sviluppo di nuove tipologie di didattica sperimentale e innovativa e la convinta adesione ai temi dell’inclusione e della sostenibilità. I cambiamenti sono stati cospicui e impattanti e hanno reso necessaria una revisione profonda dell’assetto organizzativo, che si è appena conclusa.

Le linee di indirizzo del piano strategico che andrà a compiersi alla fine del 2024 sono state accompagnate anche da importanti investimenti, oltre 90 milioni di eEuro, indirizzati alla realizzazione, in tutte e tre le città, di importanti opere come il Campus ad Alessandria, la costruzione dei laboratori del Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e le transizione ecologica, la mensa e le sale studio a Vercelli, la realizzazione di uno studentato nell’ex centro Sociale e la Città della Salute e della Scienza a Novara. Senza dimenticare l’acquisizione e la trasformazione della meravigliosa Villa San Remigio, a Verbania, che diventerà un luogo di alta formazione e centro di studi sul turismo.

Dunque 25 anni ben spesi, che preludono a un altro quarto di secolo di successi per un piccolo Ateneo che è diventato davvero grande.


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Federico Borgogni

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