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Fanghiglia contenente amianto nei cumuli terrosi accatastati sulle sponde del Canale Lanza

Non passano inosservati i grossi cumuli terrosi accatastati, da diversi mesi, sulle sponde del Canale Lanza, oggetto di bonifica per un costo di oltre 6 milioni di euro. Nel settembre scorso la copertura delle montagnole tramite teloni verdi. Sono molti, però, i cittadini residenti in zona a porsi domande: ma cosa si nasconde sotto? La risposta è (purtroppo) la più scontata: fanghiglia sì, ma contenente amianto.

I fatti sono complessi, andiamo con ordine. Nel 2012, in occasione dei lavori per la realizzazione del parco Eternot, venne rilevata, e confermata dall’ARPA negli anni successivi, la presenza di amianto sui sedimenti del fondo del canale e delle sponde nell’area in adiacenza dell’ex stabilimento Eternit. Nel marzo di quest’anno, il Servizio SpreSAL dell’ASL ha effettuato un sopralluogo presso il tratto urbano del Canale Lanza interessato da lavori di bonifica a seguito del quale è stata confermata la presenza di materiali contenenti amianto sul limo del fondale e delle sponde. Per questo, ad aprile, il Comune ha emesso un’ordinanza nella quale si intimava alla Coutenza Canali Lanza, Mellana e Roggia Fuga, ente gestore del canale, di «adottare con i caratteri dell’urgenza e comunque entro e non oltre dieci giorni dal provvedimento tutte le misure di messa in sicurezza delle aree ove sono stati depositati i cumuli di fanghi».

Quella copertura, però, come dicevamo, è arrivata lo scorso settembre (prima, come misura precauzionale, i cumuli venivano bagnati e tenuti umidi).

Ulteriore complicazione del quadro si deve al fatto che ARPA, nei rilievi su quel materiale fangoso alloggiato sulle alzaie del canale, ha individuato in quei rifiuti un codice C.E.R. (codici che vengono assegnati a ogni tipo di “Rifiuto Contenente Amianto” per decretarne il livello di pericolosità e stabilirne la destinazione) non presente tra quelli autorizzati per l’impianto di discarica amianto comunale. In sostanza: quel tipo di scarti non può essere allocato nella nostra discarica amianto. Dove? Probabilmente in impianti esterni o all’estero con un impegno di spesa notevole (le delibera con il progetto di bonifica del tratto di canale in adiacenza dell’ex stabilimento Eternit prevede lo smaltimento in impianti esterni per 3 milioni).

Ora, alcune domande sorgono spontanee: perché tanto tempo per coprire? Perché solo con teloni in plastica? Perché quel materiale contenente amianto è ancora lì? Perché non esistono delimitazioni dell’area (tra l’altro ad alta frequentazione e passaggio come alla Pastrona o lungo via Buozzi)? Dall’assessorato all’Ambiente del Comune tranquillizzano: «I teli sono gli stessi usati in discarica e quella copertura è un’ulteriore misura precauzionale. Non c’è alcuna emergenza: se i cumuli non vengono smossi non succede nulla e sulle sponde del canale non passa nessuno». Riguardo al futuro, la situazione è ancora in stallo: «Da poco è in vigore un decreto che stabilisce che sulle terre da scavo occorre effettuare analisi prima degli scavi – spiegano dal Comune – invece sono state subito asportate e poi analizzate. Ora quella terra è considerata un rifiuto (fango da dragaggio) che non può andare in discarica. Il Ministero ci ha detto che, siccome quei cumuli sono frutto di un’infrazione, tocca alla Coutenza smaltirli. Abbiamo fatto richiesta per ottenere una deroga e poterli smaltire in discarica così da risultare a costo zero. Attendiamo la risposta».

Dalla minoranza, Giorgio Demezzi vuole far luce «di fronte alla comprensibile preoccupazione di tante persone che hanno visto improvvisamente apparire dei teloni lungo le sponde del canale.

«Il Comune non ha comunicato nulla al riguardo. Forse sarebbe stato opportuno bloccare prima i lavori di manutenzione del canale, che  hanno  interessato il tratto tra il Ronzone e la Cittadella con un accumulo  di fanghi di svariate centinaia di metri cubi, in considerazione del fatto che il Comune nel progetto di bonifica del tratto di Canale adiacente l’area ex Eternit in cui è stata riscontrata la contaminazione dei sedimenti del fondo e dei fianchi, aveva già rinvenuto lo stesso tipo di amianto.

«Inoltre i cittadini attendono che questa storia abbia fine al più presto con la rimozione del materiale ora coperto da teloni».


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Veronica Spinoglio

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