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Emergenza

Il nuovo decreto con le misure restrittive fino al 5 marzo

Mobilità ridotta e ancora sistema a zone

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Fino al 30 aprile sarà stato di emergenza. Lo ha deciso il Governo con un decreto (nella serata di mercoledì) che fissa a quella data la possibilità di adottare nuove misure restrittive per contenere e ridurre il contagio.

Fino al 30 aprile sarà stato di emergenza. Lo ha deciso il Governo con un decreto (nella serata di mercoledì) che fissa a quella data la possibilità di adottare nuove misure restrittive per contenere e ridurre il contagio.

Il decreto conferma, fino al 15 febbraio, il divieto di ogni spostamento tra regioni diverse (tranne che per lavoro, salute e necessità). Rimane ancora in vigore il sistema a zone (rossa, arancione e gialla con l’introduzione di una nuova fascia bianca per i territori con meno rischio). Sono però più rigidi i criteri di assegnazione dei colori: oltre ai vari indici sui contagi, una regione potrà essere “ad alto rischio”, definizione che fa scattare il territorio nella zona superiore.

Il decreto, inoltre, prevede fino al 5 marzo altre disposizioni: è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le ore 5 e le 22. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa. Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini.

Oggi, venerdì 15 gennaio, un nuovo DPCM (che è possibile scaricare in questa pagina) evidenzia ancora di più le misure restrittive.

«Da sabato 16 gennaio a lunedì 15 febbraio, sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione».

«Dal 16 gennaio al 5 marzo, sull’intero territorio nazionale, ferme, si applicano le seguenti misure:

- in ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi;

- qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia».