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  • 08 aprile 2020
  • Casale Monferrato

L'intervista

M'ispiro a Del Piero e ad Alex Morgan: parla Matilde Fogo, centrocampista della Juve

Gli inizi con il Terruggia maschile, la Juventus, la Nazionale, gli idoli della centrocampista casalese con già due scudetti di categoria appuntati sul petto

Matilde Fogo, casalese classe 2004, studentessa all’Istituto Leardi, come geometra, cresciuta in una famiglia di ‘temibili’ calciatori del territorio, la figlia di bomber Andrea, nipote di Filippo e Ivan, sorella di Thomas, ci racconta la sua storia

Tutto cominciò in un torneo (maschile!) con il Terruggia. Un talent scout bianconero la vide alzare la coppa di mvp. Ora nella Juventus U. 17, ha vinto due scudetti di categoria, collezionando presenze tra le U.19 e un paio di convocazioni con le U.16 della Nazionale. Centrocampista con spiccate doti offensive, vanta un’ottima tecnica e visione di gioco. Scuola a Casale, allenamenti a Vinovo e ritorno a casa alle 21, per quattro volte a settimana, oltre al campionato. ‘Super impegnata’ anche in questi giorni con le video lezioni dalla classe ‘virtuale’. Ai tempi del corona virus, le materie scolastiche sono online, così come gli allenamenti. In una pausa-studio, siamo riusciti a intervistarla.

Matilde raccontaci la tua storia.

La passione per il pallone nacque una decina di anni fa guardando i miei parenti in campo, anche se inizialmente facevo danza. A 7 anni mossi i primi passi nel mondo del calcio locale. Non ero particolarmente accettata dagli altri, essendo anche la più piccola del gruppo, ma mio padre volle che coltivassi questo sport. Dietro suggerimento di un mio compagno di classe, cambiai squadra andando alla Junior per cinque anni e poi il Terruggia. Quel torneo a Felizzano…e la lettera per un provino alla Juve, la squadra del cuore. Dopo il primo allenamento arrivò l’ok e il 2020 è la quinta stagione in maglia bianconera.

 

Parlaci del mondo Juve

Totalmente diverso da ogni ambito calcistico; tutto molto più serio, ma allo stesso tempo diventa immediatamente la tua famiglia, ti trovi subito a tuo agio. Una squadra di professionisti quindi una cosa bellissima. In queste settimane, ogni venerdì ci colleghiamo con lo staff, mentre abbiamo dei compiti da svolgere sia a livello tecnico che atletico, secondo le indicazioni del mister e del preparatore atletico.

 

Avevate già iniziato il campionato?

Era scattata la fase regionale. È il primo step. Al termine di questo raggruppamento si passa al nazionale, con tutte le qualificate, provenienti dalla fase-1. Solitamente si qualificano le principali protagoniste del calcio professionistico in Italia: Juve, Milan, Inter, Roma…

 

Cosa vuol dire respirare l’aria della Nazionale?

Essere giocatrice di club o della Nazionale è di per sé molto simile, ma devi certamente aumentare la tua professionalità, mantenere alta la tua attenzione ed essere rispettosa di tutto lo staff e delle tue compagne. Devi essere molto disciplinato, per inserirti nell’ambiente azzurro.

 

Ti ispiri a…

Ho sempre avuto Del Piero come idolo, mentre al femminile, mi ispiro all’attaccante campionessa del mondo 2019 con gli Stati Uniti, Alex Morgan. Allenandomi molto spesso a Vinovo, ho già interagito con le ragazze della Juventus Women.

 

Come hai vissuto l’estate delle ‘ragazze mondiali’?

Inizialmente non ho seguito le prime partite, poi match dopo match mi sono emozionata, e, noi adolescenti dobbiamo ringraziarle per quello che hanno fatto in Francia. Finalmente si è posta l’attenzione sul calcio in rosa in Italia, anche se c’è davvero ancora moltissimo da fare rispetto ad altre nazioni, vedi il Giappone o gli USA con le campionesse del mondo in carica. In Italia il calcio è ancora troppo legato all’ambito maschile, il pensiero di molti tifosi è ancora questo. Dobbiamo fare in modo che cambi!