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  • 16 gennaio 2020
  • Casale Monferrato

Istituto Leardi

VIDEO - Lo "Sguardo oltre la tela” del Collettivo Teatrale incanta all’Istituto Superiore Leardi

Con la regia di Graziano Menegazzo e le musiche di Mario Saldì e la grande interpretazione degli attori gli spettatori sono stati coinvolti in un virtuale viaggio nel tempo e nei luoghi di Morbelli

Aula Magna interamente gremita, sabato 11 gennaio, all’Istituto Superiore Leardi, dove il Collettivo Teatrale di Casale Monferrato ha presentato “Sguardo oltre la tela”, lo spettacolo teatrale di immagini, musiche e parole ispirato dalle opere del divisionista Angelo Morbelli, nel centenario della sua morte, e offerto dal Leardi alla cittadinanza. Con la regia di Graziano Menegazzo e le musiche di Mario Saldì e la grande interpretazione degli attori Ramona Bruno, Marco Bersano, Andrea Coppa, Enrico Opezzo, Mario Saldì, Luca Peano, Linda Chiola, Silvia Guala, Licia Sesia e Sabrina Surbone, gli spettatori sono stati coinvolti, e accompagnati, in un virtuale viaggio nel tempo e nei luoghi di Morbelli, ridestando suggestioni e atmosfere del passato, quello vissuto alla Colma di Rosignano Monferrato. La rappresentazione, i cui testi sono stati sapientemente elaborati attingendo dalla documentazione conservata nell’archivio di Villa Maria, la dimora monferrina del divisionista, sono stati anche occasione per conoscere il pensiero, le vicissitudini, la visione e le tecniche del Morbelli stesso. A guidare la drammatizzazione, sono state, tra le altre, le opere “Colline a Rosignano”, “La partita a bocce”, “Il viatico”, “Riposo alla Colma”, “Distendendo panni al sole” e “Alba domenicale”, grazie alle quali la scena è uscita dalla tela, per raccontarsi, prendere forma e movimento oltre la luce, il colore e il pennello, riproducendo un passato immaginario e reale allo stesso tempo, quel Monferrato della Colma, riconoscibile, passo dopo passo, oggi come allora. “Quanti romanzi, poesie e quadri sono nati dopo una passeggiata…Sulla colline di vigneti è arrivato il mio pensiero: un incontro con la storia di umili figure. La mia mano, come l’aratro, lavora la terra, la natura e la luce. Là, sulla collina dei vigneti, il vento rende omaggio ad una bellezza che canta la vita…La mente è essa stessa un paesaggio e, camminare, è un buon mezzo per attraversarla”.