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“Quattro curiose storie casalesi”:

Libro di Renzo Rolando. Le sessanta osterie casalesi - Il furto dei tre milioni

Renzo Rolando da qualche tempo più che restauratore (e artista) è diventato un cercatore di memoria casalesi con all’attivo una ventina di libri, pregevoli anche per le illustrazioni che ci portano indietro nel tempo. L’ultimo, in vendita alla Libreria Coppo di via Roma, ha il titolo “Quattro curiose storie casalesi”: Ci soffermiamo subito sulla più intrigante (e dettagliata) del furto di tre milioni in lire e titoli, siamo nel 1903 e la notizia finì su tutti i giornali d’Europa anche per la ricettazione dei titoli in Belgio, Svizzera, Francia. Il furto avvenne alla villa Faletta, in territorio di San Germano di Virginia  Quartara Vedova Gavino. Si recupereranno seicento mila lire su cui la vedova Gavino paga (lunga causa giudiziaria) il dieci per cento promesso a quattro persone (indicate grazie a un articolino su Il Monferrato del 25 febbraio 1912). Rolando scova anche una causa per truffa con contorno di fidanzamento che la vedova intenta e vince contro un delegato della Polizia.

Molto interessante anche il capitolo dedicato alle ascensioni in pallone (quasi tutte sfortunate e si pagava il biglietto per vederle) protagonista madame Ricard, la prima nel 1893 sul campo del gioco del pallone di Casale (in un fossato delle mura, praticamente di fronte a quella che è oggi Vipiana). Poi i tentativi si spostano nel cortile del palazzo della Casa di Riposo. Quindi trasferta a Vercelli.
Un capitolo, siamo nel 1892, è dedicato alla Banda dei Cit, per la giovane età dei delinquenti (esempio, Demichelis, 17 anni, detto Pistulin). Finiscono in Corte d’Assise. 
Salto finale al maggio 1947 quando un panettiere casalese in un albergo di Genova uccide la sua amante (Maria S.), come retroscena l’esistenza di un tesoro nascosto, da una razzia bellica in Sinagoga, in una galleria genovese come da confidenza a Maria del marito, detenuto a Portolongone, marito che vediamo costituirsi parte civile con patrocinio del’avv. Bori nel successivo processo in Assise all’omicida.
Da aggiungere ancora che troviamo nel libro trentasei foto (le abbiamo contate) delle osterie casalesi di fine Ottocento, ma la schedatura di Rolando arriva al doppio. Gente allegra.
l.a.