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Nasce il Museo delle Marne da Cemento

Presentazione a Ozzano
Ad un anno dalla donazione degli ex stabilimenti Cementi Rossi di Ozzano Monferrato al Comune, e a pochi mesi dalla sottoscrizione della convenzione, tra amministrazione comunale e Asl, per l’avvio della nuova Casa della Salute, domenica scorsa sono stati inaugurati parte dei locali, con un’anticipazione di quella che sarà l’aggiunta destinazione d’uso del complesso di 90 mila metri quadrati.
Per iniziativa dell’Associazione culturale OperO (Ozzanesi per Ozzano), è stata allestita una sintesi del futuro museo MuMaCeM (Museo delle Marne da Cemento del Monferrato casalese), che conta circa 2000 pezzi tra documenti, progetti, cimeli, attrezzi da lavoro, campioni di laboratorio e di lavorazione, secondo nel suo genere, per importanza e mole di materiali, solo all’Archivio di Stato di Torino.
Parliamo di una raccolta durata più di vent’anni che, Ezio Foresto con Vilma Durando della OperO hanno guidato e coordinato meticolosamente, per farne, presto, un importante museo di storia e memoria dell’archeologia industriale e della comunità socio-economica del tempo.
Per l’occasione, sono state allestite anche due personali: quella del pittore animalier e illustratore naturalista Lorenzo Dotti, con la ricca raccolta di acquarelli prodotti per il carnet de voyage “Tracce di Cemento” edizioni Boreali, e del fotografo Mauro Gallinaro, già vincitore del concorso Obiettivo Monferrato edizioni 2018, con la raccolta “Grigio Cemento: il colore del rumore, della polvere, della fatica e del sudore”. Hanno arricchito l’esposizione, gli scatti su carta cotone marchiati AFI (Archivio Fotografico Italiano) di Renato Luparia, riproducenti gli stabilimenti ozzanesi, e un olio e collage su tela di Nadia Presotto, partita da un vecchio e personalizzato sacco di cemento incorniciato dai colori delle abitazioni del Lavello. Tra le note curiose della mattinata, è stato ricordato che la fiorente attività ozzanese, che negli anni d’oro contò oltre 100 lavoratori, si distinse nel panorama industriale del tempo, tanto che i prodotti monferrini vennero usati per importanti e storici edifici: parliamo della Mole Antonelliana, del Canale Cavour e del Tunnel del Frejus, realizzati con la calce di Ozzano nel corso dell’Ottocento, e della Stazione di Porta Nuova e del Lingotto di Torino costruiti con il cemento, sempre di Ozzano, nel secolo scorso. Durante l’inaugurazione della mostra, il sindaco Davide Fabbri così confermato la prossima sistemazione dell’area museale, anticipando che il lavori della Casa della Salute sono iniziati nei giorni scorsi e verranno ultimati a settembre. Inoltre, ha aggiunto, l’importante complesso, oggi lontano da occasioni di degrado e decadimento, potrà essere anche sede per iniziative in ambito agricolo, ospitare una scuola del cemento, aule didattiche, sezioni di protezione civile e un’area mercatale coperta.
Tra i presenti, anche il presidente dell’Associazione del Cemento Consolata Buzzi che è tornata a ricordare l’altresì valore turistico-culturale che può offrire il territorio, sotto l’aspetto geologico e di archeologia industriale.
ch. c.
Le mostre e una prima esposizione della raccolta che comporrà il futuro MuMaCeM, sono visitabili il sabato dalle ore 16 alle ore 18 e la domenica dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 19. Info: 333 2709386 – 338 6125073 Chiara Cane