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Personale di Edo Ferraro
Una sensibilità colta e affascinata dall'arte
E' stata inaugurata venerdi sera la personale fotografica di Edo Ferraro noto insegnante. casalese nella galleria “Aperture dell’arte” nello swow room di via Luparia.
La mostra presentata da Johnny Zaffiro e da Piergiorgio Panelli vede una trentina di lavori degli ultimi anni, uniti da una ricerca visiva minimalista e raffinata.
Ferraro di fronte ad un numeroso pubblico di estimatori, nel suo intervento ha in qualche modo spiegato questo grande amore per la fotografia, per l’arte, per la bellezza, nei suoi numerosi viaggi in Italia ma anche in Usa a trovare il figlio Simone ricercatore cosmologo.
L’artista riesce a cogliere con la sua sensibilità micro verità visive che ai suoi occhi diventano emozionanti opere, l’essenzialità della sua ricerca lo porta a scegliere i particolari di un quotidiano filtrato da una sensibilità colta e affascinata dall’arte.
Come nel piccolo rosso di una scultura di Calder dove viene attraversata da due insospettabili puntini neri ospiti casuali o voluti della materia, qui Ferraro li accentua in quello spazio rosso , come evidenzia il passare del tempo nella scultura di William Xerra dove i fruitori intervengono nel toccarla, nel sfiorarla regalandole un imprevedibilità estetica cangiante che forse neanche l’artista stesso aveva previsto. La scelta dei soggetti , sempre forme particolari mai umani , al massimo metafisici manichini o ombre infinite come le farfalle della scultura – installazione di iris Devasini dove Ferraro evidenzia solo una piccola delle tante farfalle che la compongono ma riprende una delle cose più poetiche del progetto quelle ombre anime innumerevoli che sono volate via. Ma da questa visione minimale non sfugge una lirica concettuale, lo notiamo nell’opera della scritta Hotel alla quale per un problema tecnico mancava l’ultima lettera anzi a suo dire si alternavano provocando nella sua visione un risultato concettuale basato sulla parola cancellata. Un lavoro visivo quello di Ferraro alla ricerca del segno estetico di una civiltà nascosta dal nostro frenetico grigiore quotidiano ma anche nei micro particolari della forma esistono panorami emozionanti che raccontano precisamente i nostri paesaggi dell’anima.
Piergiorgio Panelli
FOTO: Edo Ferraro illustra una sua opera (foto Angelino)
La rassegna è visitabile fino a fine febbraio negli orari di ufficio